Un vuoto di silenzio, perduto nel silenzio azzurro della mente che corre via, all’indietro, poi ad oggi, e poi al pensiero di domani, nel perfetto nulla tutto intorno…
Un vuoto di silenzio, mentre la mente va via, verso ricordi, verso quello che sarà…
Un vuoto di silenzio pervade la notte, le strade, il cielo, i pensieri, tra l’invisibile indifferenza delle persone, lungo lo spazio che circonda le nostre vite e i momenti di sconforto, i pensieri che scappano via come le onde che spariscono lungo fondali azzurri, come l’aria che si perde in mezzo alla riva di una spiaggia, magari nell’azzurro di un mattino tiepido di maggio, quando, alle otto, dalla finestra sbucano raggi di sole che disegnano linee bianche sul pavimento in cotto, e sembra che nell’aria qualcosa stia cambiando, mentre il mondo si ridesta e la natura continua il suo viaggio ed il suo costante incidere…
E poi questo tempo, e poi le giornate, e poi i pensieri sul futuro e i ricordi del passato: la vita sembra scivolare così lenta, così silenziosamente indifferente al camminare delle stagioni e degli attimi, uno dopo l’altro, che corrono, che non si fermano, che non riescono a cambiare il tempo che sfreccia, mentre la mente torna ad una sera d’agosto con la città deserta, trascorsa in auto a raccontare la vita, a guardare il futuro, a ritrovarsi pensando sia per sempre, quando, purtroppo, sono soltanto i nostri occhi a vedere l’eternità dove non c’è…
E poi, cosa è rimasto? Cosa è rimasto dei profumi, delle sensazioni, della pelle liscia, del sole guardando il mare assurdo, della sabbia dentro le scarpe, di una notte in riva al mare, di mille parole cantate, di sorrisi che sembravano essere così sinceri? Cosa è rimasto di pomeriggi immersi nel vuoto e nel dolore, cercando chi non ritorna, correndo come un pazzo sperando che le lacrime scovolino via?
A cosa è servito quel batticuore, quelle emozioni se quello che resta è solamente il vuoto di un tempo senza tempo? A cosa è servito quel vuoto di silenzio che porti ancora dentro di te?