Tutto è cambiato troppo in fretta, che quasi non me ne sono neppure reso conto. Eppure, restano immagini e ricordi che fanno male…
Tutto è cambiato troppo in fretta… Ma il dolore si fa ancora sentire…
Tutto è cambiato troppo in fretta, che quasi non ho avuto il tempo di rendermene conto: eppure, con il senno di poi, mi chiedo a cosa sia servito tutto questo, e chi, alla fine, abbia guadagnato qualcosa, sempre che l’abbia fatto. Il tempo fa tornare indietro nella mente mille cose che sono andate via, mille persone che adesso non vivono più nella tua quotidianità, nei pomeriggi sereni e nelle serate di risate, nelle ore intere passate a camminare nelle sere d’estate raccontando e raccontandosi, sentendo addosso la magia di un tempo che sapeva regalare emozioni e gioia. Non è passato neppure tanto tempo, eppure mi sembra passata una vera eternità: i volti e le risate non si cancellano così facilmente, ma, purtroppo, neanche il dolore si cancella in maniera così semplice. Chi ha torto? Chi ha ragione? Non importa saperlo, anche perché sono domande senza alcun senso, e di certo scoprirlo non risolverebbe affatto le situazioni. È solo che, purtroppo, le parole lasciano segni spesso indelebili, e superare il male che fanno determinate frasi, talvolta, è molto difficile. Se tutto questo non bastasse, poi, insiste la fondamentale questione della reciprocità: puoi anche provare dolore e dispiacere per un rapporto, sia esso di amicizia, sia esso d’amore, sia esso di semplice affetto, che adesso non c’è più, ma che utilità ha soffrire per qualcosa che fa male soltanto a te? Se non c’è reciprocità e alle altre persone non interessa assolutamente nulla di recuperare un qualsiasi rapporto, perché dovresti provare dolore quando a tutti gli altri non importa nulla? Certo, a parole è tutto molto semplice, ma vivere i fatti è una cosa decisamente differente: il dispiacere che resta non si supera, di certo, come bere un bicchiere d’acqua. Restano nella mente tante immagini felici, tante serate di divertimento e di gioia, tante speranze che si sono irrimediabilmente distrutte, forse per sempre.
E in sottofondo resta il suono di tutto il dolore che rimane. Ed è davvero un peccato.