Tracce del perduto amore: vecchi frammenti ritrovati in fondo a cartelle ingrigite che, adesso, tornano a prendere silenziosamente vita!
Tracce del perduto amore: le parole possono tutto.
Cercherò, per quanto mi è possibile, di diventare trasparente. Non so se ci riuscirò, non so se mi verrà ancora di scriverti dal dolore, ma ho capito moltissime cose, e te le scriverò tutte qua, vuotando il sacco, adesso, prima che sia troppo tardi e che possa dimenticarle, forse volontariamente o forse no, non lo so. Avevo e purtroppo ho ancora un cuore che ti amava tanto, ma penso che l’amore non sia bastato, o forse non ne è stato apprezzato il valore. Il valore di un uomo che ti ha amato fin dal primo istante e credimi, credimi, mai ti avrebbe lasciato. Fa veramente tanto, tanto male sapere di non mancarti tanto quanto tu manchi a me. Darei tutto quello che ho per parlarti, ma mi rendo conto che sono solamente io a provare quell’amore così candido, così puro, così bello che mi lega a te in maniera indissolubile, e posso assicurarti che non è facile vivere le giornate con questa consapevolezza. Ho sbagliato anche io? Sicuramente non siamo infallibili, ma so per certo che nulla era insormontabile. Vorrei poterti parlare senza pregiudizi, ma so che è inutile perché urlo e non mi senti, come dice la Amoroso: mi dispiaccio, e sento dolore, nel rendermi conto che sapevi quanto male mi facesse l’abbandono… Eppure, non hai voluto il dialogo, nonostante io lo abbia cercato per mesi interi. Esco, vado in giro, frequento posti nuovi, mi fanno conoscere persone, gente, facce, ma ogni santa volta io rivedo te in mille occhi, cerco mani e dita simili alle tue, ma mi rendo conto che non ci sono, cerco le tue curve, cerco la bellezza delle tue mani, ma nessuna donna le ha simili. Cerco volti che mi sembrano amici, cerco strade che mi portino verso di te, cerco di vedere negli altri lo stesso amore che vedevo e ho visto in te, ma non lo trovo, non c’è, non esiste. Io non ho nessuna paura dei miei sentimenti, ne di quello che io provo per te: ho sempre creduto che avresti mantenuto fede a quella tua premessa iniziale, te la ricordi? “Io sono per aggiustare, mai per distruggere”, e come ben sai, e come tante volte ti ho detto, l’amore, da solo, non basta. Serve la voglia di crescere insieme, serve la voglia di rispettare l’altro, serve la voglia e la necessità di non abbandonare l’altro, perché lo ritieni talmente tanto importante da non poterlo lasciare andare per nessun motivo al mondo. Come io, in fondo, ho fatto con te: nonostante il male che mi hai fatto, nonostante il mio cuore squarciato, con la tua impronta su di me, non ho mai smesso un solo secondo di amarti, non ho mai smesso di pensare che sei tu la persona che ho sempre voluto al mio fianco, e con cui avrei voluto vivere il resto del mio tempo. In te ho trovato l’amore vero, anche più di ogni mia relazione precedente, ed è una cosa che ti ho sempre detto, e che ti ripeto anche ora. Perché sei stata in grado di cambiarmi la vita, perché hai cambiato il mio tempo e ne hai fatto molto di più di quello che le altre persone non sono mai riuscite a fare. Mi fa male pensare che, per te, la vita scorra serena, scorra identica anche senza il nostro amore: credevo che anche per te fosse importante questo sentimento, che anche per te potesse cambiare tutto se io ero accanto a difenderti e sorreggerti. Avrei voluto solo renderti felice, vederti serena, amarti e, con il mio amore, cancellare le tue paure e le tue inquietudini, ma, soprattutto, la tua tristezza che conosco bene, nonostante tu possa tentare di celarla al mondo. Dal canto mio resto dell’idea che un dialogo costruttivo parte da una seria presa di coscienza degli errori commessi da entrambi: io non sono sicuramente esente da errori, anche se – davvero – stavolta avrei voluto capire cosa ho errato, visto che è voce comune che io non abbia fatto niente di male, ma se hai avuto questa reazione, hai sicuramente pensato che qualcosa sia successa… Magari è solo nella tua mente, magari è una cosa che ti ha, semplicemente, fatto del male, ma non pensi che se me ne avessi parlato, il nostro dialogo avrebbe portato ad un chiarimento, senza allontanarci così, per sempre? E poi mi fermo, mi fermo a riflettere, e mi fa male pensare che non mi ami più: mi fa male che tu abbia rifiutato categoricamente di aggiustare il tiro, che tu abbia rinunciato a noi, a quello che eravamo, a quello che potevamo essere. La vita, ricordati, mi ha insegnato che l’amore perfetto non esiste: esiste, però, chi fa di tutto per tenerti, chi fa di tutto per tenere all’amore, chi fa tutto quanto il possibile per aggiustare, sempre e comunque. Perché io credo in quegli amori che non smettono mai di arrendersi, e che non si arrendono mai. MAI. Avrei voluto che potessi guardarmi negli occhi, e dirmi, se davvero è così, – ma in cuore mio non ci credo del tutto, o forse, semplicemente, mi illudo – che non mi ami più. Ho sempre messo il cuore davanti ad ogni ostacolo, e sempre metterò il cuore, mai la testa: scelgo il cuore perché credo che chi ti ama ragiona con il cervello, si, ma poi sceglie quello che lo completa, quello che lo fa stare davvero bene. E non sai quanto vorrei tornare al nostro primo incontro, e riviverlo altre centomila volte: non sai quanto vorrei aspettarti, ancora, su quel muretto, come la prima volta, per vivere altre migliaia di prime volte insieme. Ma tu no, purtroppo tu non vuoi più, e non credi più in tutto quello che ci ha unito, in tutto quello che era importante per noi. E mi fa male che tu non possa trovare la spinta, non possa trovare L’URGENZA di correre verso me come io vorrei fare con te anche in questo preciso momento, mentre vorrei solo averti accanto per continuare a lottare insieme, per continuare a sceglierti non una, non dieci, ma infinite altre volte: mi fa molto male che non ti sia resa conto che quelle che tu chiami “incompatibilità” sono stupide discussioni tra persone che si amano: vedere le cose diversamente non significa non amarsi o amarsi di meno, e questo pensiero mi torna mille e mille volte, in tutti quei momenti in cui rivedo quello che eravamo, nelle storie, nelle foto che hai già strappato e buttato via per sempre. Ma soltanto io so cosa hai dentro tu: soltanto io so in quale date sarai triste e devo coccolarti maggiormente, soltanto io so le date dei lutti che ti hanno segnato, soltanto io conosco le giornate in cui non devo dire niente ma solo tenerti stretta a me per ricaricarti… Chiedi ad un altro uomo di amarti come ti ho amato e ti avrei amato io. E non ci riuscirà. E non è certo per presunzione, ma soltanto per una semplice presa di coscienza. Io avrei voluto essere bastone dei tuoi momenti difficili, ricarica nei tuoi momenti tristi… Non so se il tuo è orgoglio, se è pressione, non so cos’è, ma so che mi fa male in una maniera che non ti so descrivere…. Ma ti sei mai chiesta se io ti faccio stare bene? Ti sei mai chiesta se so renderti felice? Hai mai chiesto a te stessa se vuoi veramente perdermi per il resto della tua vita? Io non ho dimenticato niente di quell’amore. Niente. E in nessuna donna, in nessuna persona, per quanto mi sforzi, io ritrovo te e tutto quello che sei stato, sei e sarai per me. La gente si stupisce del fatto che io non abbia rabbia o rancore verso di te nonostante tutto quello che sto passando, ed è esattamente così. In fondo, neanche tu stai bene, credo, anche se non ne ho la certezza, quindi perché dovrei avercela con te? Io sono così: o amo o ti cancello. E intanto, più conosco persone e più mi rendo conto che sei tu quella giusta, che sei tu quella persona che mi rendeva veramente unico, veramente completo. Non ho mai smesso di credere che noi due siamo destinati perché uniti da Dio, come risposta alle mie preghiere. Così come l’amore perfetto non esiste, non esistono persone perfettamente simili, ed è per questo che provo ancora più dolore nel tuo addio. “Inconciliabili e Incompatibili”, mentre nelle mie orecchie sento ancora Orietta Berti che canta “Incompatibili ma Indivisibili“. E penso a tutte quelle coppie che conosco, così diverse eppure insieme per cinquanta, sessanta anni! L’amore vero non è quello dei film, dei romanzi. L’amore vero è quello in cui due persone si mandano anche a fare in culo, ma poi tornano, tornano sempre. Perché il rumore della loro assenza e della loro divisione è troppo, troppo forte. L’amore vero è quello in cui due persone si promettono di andare d’accordo, nonostante ciò che loro stesse sono! Ma tu hai ancora forza per noi? Hai ancora forza per farci rialzare? Hai ancora voglia di prendere la mia mano e scappare via insieme? Vuoi ancora essere il meglio per te, ed il meglio per me, quindi IL MEGLIO PER NOI? Il tuo silenzio, purtroppo, mi sussurra già le risposte, ma in questa lettera ho deciso di vuotare il sacco come non ho avuto la forza di fare fino ad ora. Ricordati una cosa, che penso di non averti mai detto: io non sono mai stato con te perché tu rappresentassi una sorta di “alternativa”. Tu non sei mai stata un’alternativa allo stare da soli, non sei mai stata uno spauracchio che potesse rappresentare la soluzione alla mia solitudine. IO IN TE HO SEMPRE VISTO E TROVATO L’AMORE. Ed è per questo che ti ho sempre chiesto di AMARMI, niente altro di più. Ho cercato tracce di te in ogni parte del mondo ogni volta che te ne sei andata e mi hai abbandonato: ho cercato il tuo sguardo, ho cercato il tuo odore, le tue mani in ogni donna, ma mai nessuna era tu. Mai nessuna sarai tu. “Hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più”, diceva Jovanotti: io, ricordati, ti avrei scelta in ogni caso. Ieri, oggi, domani, Sempre. Perché ti amo come non ho mai amato nessuno, anche se diventerò trasparente e piano piano, forse, sparirò come sparisce il vento caldo nelle notti d’estate.
In amore non conta quante volte ti mandi a fare in culo, o quante volte te ne vai via: contano le volte in cui torni indietro sui tuoi passi, conta la voglia di tornare, di tornare sempre. Ritroviamoci a metà strada, perché mi troverai sempre ad un passo da te.
“Non perdermi. Se mi senti ancora dentro tu, non perdermi. Non può essere la fine”.
Grazie di tutto, ti amo. Ora e per sempre.