Sono diventato intollerante ad ogni ingiustizia, perché ne ho provate, viste e sentite troppe per permettermi di stare in silenzio!
Sono diventato intollerante ad ogni ingiustizia: non si può e non si deve stare zitti!
Negli ultimi anni, dopo una serie di importanti stravolgimenti di vita personale mi sono reso conto di essere diventato altamente intollerante a qualsiasi forma di giustizia.
Sono buono e caro, ma mi rendo conto che la mia soglia di pazienza e di sopportazione si è sensibilmente abbassata di fronte ai furbi, di fronte alla gente che cerca di perseguire il suo tornaconto spesso a danno del sottoscritto. Mi rendo conto che se prima avevo una qualsiasi forma di ritrosia, di filtro che mi bloccava dall’espormi e dire quello che pensavo, ora mi rendo conto, probabilmente anche per via dell’età che avanza e di tutto quello che ho passato, che non riesco più a stare zitto. Attualmente, sono realmente in grado di non avere alcun filtro di fronte alla furbizia e alla prepotenza: mi batto ciecamente per quello che è ogni mio diritto, e in tanti mi dicono di essere cambiato, di accorgersi come io sia, progressivamente, diventato fermo nelle posizioni che vale la pena di difendere. Ne ho passate davvero troppe per stare zitto. Ne ho passate davvero troppe per continuare ad ingoiare il rospo. Ora basta: le regole sono queste, e a chi non va bene può benissimo incamminarsi verso l’uscita. Non si può e non si deve sempre stare zitti di fronte all’arroganza e alla prepotenza: è più forte di me non riuscire più a stare zitto. Peccato che gli altri non riescano a capacitarsi di un cambiamento così netto, e tentano di derubricare questo cambiamento a “brutto carattere”. Anche in questo caso, non si rendono conto che la loro furbizia, ormai, non soltanto non attacca più ma non mi irretisce minimamente: non è facendo la voce grossa, non è minacciando che demorderò da quello che ritengo essere veramente importante. Mi dispiace ma la mia salute fisica è mentale è più importante dei vostri schifosi tornaconto che vorreste ottenere a spese mie: con me marcate e marcherete sempre malissimo.
E se ancora non lo avete capito, la colpa è soltanto della vostra inutile stupidaggine, non mia. E ad un certo punto, me ne strafotto delle vostre opinioni che nessuno ha richiesto. Chiamatelo come vi pare: se vi fa comodo non osservare la vostra miseria interiore, vi do anche il contentino di parlare di “brutto carattere”.
Ma voi resterete sempre e soltanto dei miseri perdenti che, con me, non avranno mai vittoria. Mettetevi il cuore in pace.