Senza riuscire più a trovare le parole… Un momento di “non ritorno” in cui, alla fine, non sai più che cosa dire e nemmeno lo vuoi sapere…
Senza riuscire più a trovare le parole… Senza più voglia di farlo.
E’ raro che io giunga a momenti in cui non riesco più a trovare le parole, eppure mi capita, e tutto questo mi fa riflettere, moltissimo, perché credo di essere giunto ad un livello di rottura – letteralmente in tutti i sensi – che non ho mai sperimentato prima d’ora!
Boh… Forse giunge un preciso momento della vita in cui, semplicemente, ti rompi non soltanto le palle, ma proprio spezzi te stesso, ti frantumi, ti scomponi, vai in pezzi, e ad un certo istante non hai neppure più la voglia di metterli insieme i pezzi che hai unito troppe volte. No, basta: ad un certo momento ti fermi e lasci i cocci li dove sono, e lasci il mondo così com’è! Quando arriva quel momento, forse è il caso di rendersi conto che hai raggiunto un limite di non ritorno, oltre il quale non si può più fare inversione e tornare indietro: semplicemente raggiungi il limite della sopportazione, che diventa tale al punto di lasciarti perdere, di lasciar perdere tutto, di lasciare andare tutto per come deve andare, senza grandi perché. Semplicemente lasci che tutto scivoli, che tutto se ne vada, che tutto si distrugga, perché alla fine non ha più senso continuare a mettere insieme i cocci se la vita si diverte a distruggerli e scomporli costantemente: una volta, due, dieci, cento, ma poi basta!
Ad un certo momento, basta: semplicemente lasci che i cocci vadano a farsi fottere esattamente dove sono, e tu con loro. Non ha alcun senso continuare a rimettere insieme i pezzi con tanta fatica quando la vita continua a decidere per te. Alla fine, probabilmente, ha più senso mandare a fanculo i cocci e la voglia di tornarli ad unire che mettere insieme pezzi di vita che vengono regolarmente distrutti.
E’ il gioco della vita, certo, ma è anche lecito, ad un certa, essersi letteralmente rotti le palle di continuare!