Quella grande passione chiamata RADIO, che non puoi descrivere con le parole, ma solo provandola e sentendola sulla tua pelle!
Quella grande passione chiamata RADIO: se non la provi, non lo puoi capire!
Qualche giorno fa, un utente del mio Profilo Instagram, mi ha inviato un messaggio a proposito della mia passione per la radio.
Dopo 23 anni di radio, ricevere questi messaggi da sinceramente piacere: ho cominciato in un epoca in cui il “totalmente digitale” non si era ancora fatto strada del tutto, e le Web Radio viaggiavano ancora su flussi in formato WMA, roba del paleolitico! Però c’è poco da fare: la radio ha un fascino che può capire solo chi la fa. Noi che siamo del mestiere, non possiamo descrivere la passione che ci porta ad indossare una cuffia ed esprimere con la nostra voce le emozioni che corrono lungo l’etere!
Ho iniziato che avevo 14 anni, e mi sembra ieri che mi buttavo, quasi per gioco, in questo mondo, che tanto di simile ha con me, che tanto mi lega indissolubilmente all’altra mia passione, la musica, mia compagna dall’età di quattro anni. Ricordo perfettamente i pomeriggi passati ad ascoltare le emittenti del passato, o le sere, quando ancora non c’era Internet, Facebook e tutto il resto, ad ascoltare le stazioni straniere in AM. Così come ricordo la sigla di apertura delle trasmissioni della Rai alle sei del mattino, con le campane e poi l’uccellino che dava il via al GR.
È una passione, e come tale non la si può far capire se non provandola: per me la parola è vita, io vivo di parole, vivo di discorsi, vivo di comunicazione, e forse anche per questo gestisco il Blog più antico d’Italia e d’Europa, perché per me le emozioni passano attraverso le parole scritte ed immortalate per sempre, passano attraverso un microfono e raggiungono ogni angolo della Terra attraverso le moderne tecnologie.
Ed emozionarsi ancora così, dopo 23 anni, è qualcosa di realmente indescrivibile!