Quel senso di vuoto che ti inaridisce, e che, alla fine, ti porta soltanto ad accettare il silenzio che resta, come candele che si spengono indifferenti…
Quel senso di vuoto che ti inaridisce, e che soltanto tu conosci nel suo significato più vero e profondo…
C’è quel senso di vuoto che ti inaridisce silenziosamente, giorno per giorno, mentre ti ne hai totale consapevolezza: vorresti fare qualcosa, certo. .. Ma che cosa? Che cosa vorresti fare? Che cosa potresti fare per non inaridirti, per non lasciare che i segni che la vita e la gente ti lasciano, ti cambino irrimediabilmente con tutto il male che resta? Boh, non lo so… So per certo che si diventa così vuoti, che, alla fine, non hai più voglia di niente. Non hai più voglia di parlare, di spiegare, di cercare soluzioni, di cercare di capire, di farti capire, di fare comprendere cose che la gente si ostina ad ignorare, perché è meglio, perché fare le proverbiali “orecchie da mercante” è più semplice, è più agevole, ti aiuta a non impegnarti, a non fare le cose sul serio. E alla fine ti stanchi, perdi la voglia, perdi la pazienza, ti passa semplicemente l’idea che avevi, le idee che ti sei fatto durante tutta la vita, durante tutto il tempo, durante il tempo stesso che è passato. Si dissolve tutto così stupidamente, in maniera così silenziosa come le candele che si spengono senza che nemmeno te ne rendi conto… Inaridirti ti porta a lasciare perdere, a lasciare andare via tutto, a lasciare che le cose vadano via così come sono arrivate, perché, alla fine, semplicemente cerchi di porre la tua attenzione su altro, e ti stanchi di cercare di aggiustare, ti stanchi di trovare soluzioni. Diventi asettico, diventi vuoto. Vai avanti quasi per inerzia perché hai perso tutto il mordente che ti rendeva forte, che ti dava quella spinta. Solo che la spinta, irrimediabilmente, la perdi. Quando subisci una, due, cinque, dieci, mille volte, alla fine capisci che non ha più senso. E ti rendi conto che, probabilmente, inaridirti è ciò che ha più senso.
La gente non capisce. Tu ci passi dentro, e, invece, lo capisci eccome…