Non si è mai pronti al momento dell’addio: per quanto ci si possa sforzare, non c’è mai modo di poter superare quel momento così triste…
Non si è mai pronti al momento dell’addio: il dolore resta, non va via.
Nonostante, giunti ad una certa età, si dovrebbero maturare delle consapevolezze, la realtà è che non si è mai pronti al momento dell’addio: per quanto ci possiamo mostrare forti, per quanto ci possiamo mostrare motivati, per quanto possiamo raccontare a noi stessi la storia secondo cui siamo pronti ad affrontare qualsiasi tipo di difficoltà, di fronte alla morte ci troviamo spiazzati e senza forze, specialmente quando ci strappa via persone che hanno rappresentato pilastri fondamentali per la nostra vita.
Per quanto possiamo raccontare a noi stessi la storiella secondo cui siamo forti abbastanza per affrontare questi momenti, non c’è mai un momento adatto per fare i conti con un dolore così grande. Un dolore che, a conti fatti, rappresenta un vero e proprio mistero, una vera e propria “regola biologica” a cui nessuno può sfuggire. Spesso raccontiamo a noi stessi di poter superare questo mistero, il dolore che ci lascia, nonostante sappiamo bene che la vita è un gioco da cui non si esce vincitori, ma da cui – si sa per certo – si uscirà perdenti, ma sono certo che, dentro di noi, conosciamo bene la realtà dei fatti, e forse ci illudiamo di essere più forti della morte stessa. Ma quando arriva, e ci strappa le persone a noi più care, vincendo ancora una volta contro la vita, restiamo inermi, senza forze, senza parole. Cerchiamo di trovare ragioni, cerchiamo di trovare giustificazioni e scuse che ci permettano di illuderci ancora un po’.
La verità è che nessuno di noi è mai realmente pronto ad affrontare la morte, per quanto essa possa essere prevedibile o preannunciata: la vita, il percorso terreno ed umano di una persona, restano tra i più grandi misteri che l’essere umano possa vivere. E per quanto la scienza si interroghi, poco nulla si sa del perché si nasce, si vive, e poi si muore: in fondo, credo che, inconsciamente, chiunque nasca e venga al mondo, implicitamente accetta di essere soltanto di passaggio.
È solo che non ci pensi: vivi. E ad un certo momento, arriva il traguardo.