L’ansia del giornaliero vivere, come quella inquietudine che la vita sembra volerci scaraventare addosso ogni giorno che passa, sempre di più…
L’ansia del giornaliero vivere, nella pesantezza di quello che ci fa male, ogni giorno di più…
Il vivere di ogni giorno sembra metterci addosso una strana ansia: la paura del domani, di quello che potrà essere, le aspettative che altri hanno verso di noi e gli obblighi che noi sentiamo di avere verso gli altri, i compiti che dobbiamo portare avanti, tutte le responsabilità, quel futuro che non riusciamo a vedere oggi, sono tutte dinamiche, tutte incognite che sembrano volerci schiacciare come il peso di centomila scudi sulle nostre spalle… In verità, è anche questa società che ci mette addosso “strati” di ansia sempre più spessi: viviamo l’epoca storica in cui devi dimostrare sempre qualcosa a qualcuno, in cui devi dimostrare di avere una posizione lavorativa, di essere rispettato all’interno della società, di essere amato, di essere sereno, di vivere senza che ti manchi nulla, di essere totalmente indipendente, di essere migliore non si sa neppure di chi. A volte penso che questa società sembra voler giocare a metterci l’uno contro l’altro: è come se si divertisse a creare una guerra silenziosa ed invisibile in cui tante pedine – che siamo noi – vengono mosse dalle dinamiche che l’epoca moderna mette in atto, rendendo quasi impossibile vivere con una normale serenità che tutti noi dovremmo sperimentare giorno per giorno, ma che – al contrario – sembra allontanarsi man mano che i giorni diventano settimane, mesi, anni.
E così capita di ritrovarti a sfogliare vecchie fotografie, rivedere i vecchi volti alla luce dell’ipocrisia di oggi, della falsità di adesso, e cerchi di capire perché le persone siano così strane, inconcludenti, false, addirittura ipocrite, e non puoi non pensare a tutto quel dolore che hai sentito sulle tue spalle, che senti ancora adesso nell’ansia del vivere giornaliero, del dover lottare per ottenere ciò che ti aiuta a vivere sereno, per ottenere quella tranquillità che diventa sempre più lontana ed illusoria. E mentre continui a vivere, talvolta per inerzia, il tempo passa, e di tanti giorni vuoti non resta altro che il dolore dei tramonti, la solitudine del vuoto, le strade silenziose, le lacrime scese di nascosto a tutti gli altri, perché nessuno se ne è mai reso conto davvero.
Non c’è niente che non vada: è soltanto l’ansia del quotidiano vivere.