Io non sono il Buon Samaritano, e non credo che lo sarò mai: un concetto da contestualizzare e chiarire bene. E vi spiego anche il perché.
Io non sono il Buon Samaritano: non tocca a me gioire per aver traghettato altre persone verso una nuova consapevolezza personale!
Non voglio essere blasfemo e non voglio assolutamente porre paragoni fin troppo aulici o che possano risultare “antipatici” ferendo la sensibilità di determinate persone, ma una regola ferrea nella mia vita è quella che mi ricorda che io NON SONO IL BUON SAMARITANO. Se desideravo essere Santo, probabilmente avrei dato la mia vita una svolta completamente differente: Io non sono la persona che molti, erroneamente, credono io sia.
Io non sono quello che deve assorbire il peggio delle persone per proiettarle verso il cambiamento, io non sono quello che deve accettare la mediocrità della gente per traghettarle verso la consapevolezza personale del cambiamento. Io non sono affatto questa persona, e mai lo sarò. Io sono la persona che non te la fa passare se lo prendi per il culo, che non sta certo a ringraziarti se giochi con i suoi sentimenti, e non sono certo il cretino di turno che deve accontentarsi dei complessi dell’ennesimo caso umano per poi avere la consapevolezza di aver instaurato il seme del cambiamento in quella persona per poi gioirne. Io sono quello che se ne frega di tutte queste cazzate: me ne frego delle belle parole, me ne frego del seme del cambiamento successivo, del dovermi complimentare per aver instaurato il cambiamento nelle stesse persone che erano morte dentro, larve con i piedi, esseri amorfi senza spina dorsale. Non me ne frega niente del tuo cambiamento postumo: é al momento giusto che devi cambiare, perché se credi che io sia qui per aiutarti ad assumere la consapevolezza della tua crescita personale, ti sbagli di grossissimo. Vatti a cercare uno psicoterapeuta, ma di quello bravo, che non ho più tempo da perdere con i casi umani. Iniziamo a stabilire i ruoli: come disse una volta un famoso Psicoterapeuta, “tu non sei il padre, tu non sei il confessore, tu non sei lo psicologo. Tu sei il marito, tu sei il fidanzato, tu sei una figura che deve farsi rispettare per quello che davvero è.” Ed io ho giurato a me stesso che non avrei più fatto il buon Samaritano di nessuno. E che, finalmente, fosse giunta l’ora di iniziare a perdere la pazienza e volermi più bene.
E ora ve lo dico con tutta la voce che ho dentro: FATEVI CURARE E ANDATE A FOTTERVI ❤