Io non mi censuro più. Sono arrivato al punto in cui ho letteralmente perso la pazienza, e stare zitti, ormai, è diventato impossibile.
Io non mi censuro più. Non ne ho più voglia. Non voglio più stare zitto.
Credo di essere arrivato ad un punto in cui la mia perdita di pazienza è talmente tale, e talmente smisurata, da giustificare il fatto che io abbia deciso di non censurarmi più: ho deciso di urlare tutto quello che non mi piace, tutto quello che non sopporto, tutto quello che non mi va bene, tutto quello che mi dà rabbia, tutto quello che vorrei urlare in faccia alle persone che non hanno mai capito niente, e di farlo consapevolmente.
Mi sono stancato, e mi rendo conto di essere arrivato ad un punto in cui ho tutto il diritto di essermi – letteralmente – rotto le palle: mi sono rotto delle persone invisibili, mi sono rotto delle persone che non capiscono niente, mi sono rotto delle persone che non hanno empatia, mi sono rotto delle persone che non si mettono mai nei panni degli altri, mi sono rotto degli insensibili, mi sono rotto di chi vuole avere sempre ragione, sono rotto di chi si sente furbo, mi sono rotto di chi pensa di potersi approfittare della persona che ha davanti, e, ad un certo momento, mi sono letteralmente rotto di tutto questo.
Il tempo sta andando avanti troppo velocemente, e non c’è altro tempo da perdere con persone inconcludenti, con persone che non sanno nemmeno cosa vogliono dalla vita, che non lo hanno mai saputo, che non sanno neanche che cosa desiderano: di tempo le ho perso fin troppo, è troppe volte mi sono ritrovato a dover ricostruire da zero tutto quello che avevo portato avanti con tanta calma e speranza, con tanto amore e sentimenti.
E adesso ho perso la pazienza, e molti dovrebbero ancora dirmi grazie se non gli urlato in faccia tutta la rabbia che ho dentro, perché per colpa loro se molte cose vanno in maniera sbagliata, è per colpa loro se tante cose non si muovono, è per colpa loro se ci si ritrova in una determinata situazione. E io, francamente, di pazienza non ne ho più.
Non so neppure cosa mi spinga a mantenere, ancora, un certo livello di calma e lucidità, quando sarebbe l’occasione giusta per urlare addosso a questa gente tutto lo schifo che fanno, che hanno fatto, e che faranno.
Ho perso la pazienza, e, adesso, non ho più intenzione di stare zitto.