Tra le tradizioni più note della Settimana Santa, a Palermo, ma più in generale in Sicilia, c’è quella della cosiddetta "Pianta dei Sepolcri". Ne avete mai sentito parlare?
No? E che ci sto a fare io allora?
La "Pianta dei Sepolcri" è un vero e proprio mistero: già il nome varia da paese a paese, da città a città. In alcune zone più interne della Sicilia, ad esempio, queste piccole pianticelle, realizzate con germogli fatti crescere al buio, prendono nomi diversi ("U Lavuru", "U Seminatu" e via dicendo).
Sulla storia e sul significato che queste pianticelle abbiano, circola un vero e proprio "velo di mistero", che probabilmente si perde nella storia delle tradizioni più antiche della terra di Sicilia, e di Palermo più in particolare:
"Queste pianticelle, a detta di vari studiosi, rappresentano una tradizione ben più antica del Cristianesimo venendo collegati al culto di Demetra, dea dei campi e del grano, e di Persefone sua figlia, proprio per ricordare il rapimento di quest’ultima da parte di suo zio Ade che se ne era innamorato ed a lungo la trattenne presso di sé negli inferi: anche i fiori e le pianticelle per addobbare i suoi altari erano fatti germogliare al buio. Evidentemente, però, con l’avvento del Cristianesimo, il far germogliare queste pianticelle al buio è un richiamo ai tre giorni passati dal Cristo nel Sepolcro."
(Tratto da "Pagine Altre")
Il giorno del Venerdì Santo, quando le chiese sono chiuse per ricordare la morte di Cristo, capita spesso di intravedere l’altare di una chiesa adorno da queste pianticelle, su cui orbita un alone di mistero, che molto probabilmente nessuno riuscirà mai a spiegare fino in fondo se non attraverso delle teorie.
Chi le realizza, spesso da sfogo alla propria fantasia: c’è chi prepara il "letto" su cui seminare i vari legumi per far crescere, poi, i germogli, su di una sagoma di cartone a forma di croce, che poi sarà riempita con del cotone su cui verranno adagiati i vari semi, da far crescere rigorosamente al buio, già qualche settimana prima, o chi usa contenitori di plastica, ma la cosa che accomuna tutte queste piccole pianticelle è la tradizione che si rinnova da secoli e che continua a vivere, ancora oggi, dopo essere stata tramandata per intere generazioni.
E’ ragionevole pensare, tuttavia, che la tradizione delle "pianticelle dei Sepolcri" sia una tradizione indissolubilmente legata al Sud dell’Italia: si hanno notizie di questo tipo di usanza anche in alcune zone della Calabria, dove le pianticelle vengono chiamate "Lauredd"
E voi, avete mai realizzato una di queste pianticelle?
2 Commenti
a dire il vero è la prima volta che ne sento parlare e non so neanche di che piante si tratta a parte che conil mio pollice non verde ma nero non cresc neanche l’edera ciao
grazie degli auguri che contraccambio di cuore Ida
Abbraccio per te