Il vuoto ti inaridisce: attenzione, però! Non è affatto detto che sia qualcosa necessariamente di negativo, anzi. Ecco perché.
Il vuoto ti inaridisce, ma anche i suoi lati positivi. Ecco perché.
Una cosa che ho imparato dalla vita è che il vuoto ti inaridisce: la vuotezza del tempo, la mancanza di quella spinta necessaria a vedere le cose in maniera totalmente differente, il vuoto che ti si crea intorno quando vieni lasciato solo, quando vieni abbandonato, quando vieni lasciato a te stesso, ti inaridisce. Badate bene: anche se è difficile, cerchiamo di considerare il termine “inaridirsi” non tanto nell’accezione negativa che si porta con sé, ma anche e soprattutto attraverso le conseguenze positive che questo inaridirsi ha. È un ragionamento forse un po’ complicato, ma cerchiamo di spiegarlo in maniera semplice: restare solo, essere abbandonati, ti rende arido, è vero. Ma questa aridità non rappresenta un fallimento: al contrario, rappresenta il motore del cambiamento, la spinta a comportarsi diversamente. Infatti, diventando più aridi diventiamo, contemporaneamente, anche più risoluti: le chiacchiere stanno a zero, e dopo aver provato per così tanto tempo il senso del vuoto e dell’abbandono, ad un certo momento cominci a non sentirne più gli effetti, e ti rendi conto che se ciò che hai davanti è un vuoto che gli altri ti scagliano addosso volontariamente, magari cercando di farti del male, magari cercando (stupidamente) di punirti attraverso ignobili ricatti e attraverso la pressione psicologica, quello stesso vuoto non ti fa più alcun effetto. In passato ne soffrivi, piangevi, ti distruggevi: adesso ti rendi conto che va anche bene così, e che quel vuoto può essere colmato in tantissimi modi differenti, anche perché – in un modo o nell’altro – il tempo passato in solitudine, specialmente quando la solitudine ci è scagliata addosso per una forma di ripicca, passerà e andrà via allo stesso modo di quando si è in compagnia. Ciò che cambia è la “forma mentis”, il modo di osservare, vedere, affrontare le cose: pensandoci bene, quindi, nulla di tutto ciò potrebbe essere tale se non partisse da quella “aridità scatenante” che tanto cerchiamo di allontanare da noi. Qualcuno si affretterà a dire che ciò non è affatto positivo, che non c’è niente di bello di cui vantarsi: Io credo, al contrario, che sia quasi una forma di sopravvivenza, di “autotutela” dopo tanto e troppo dolore subíto.
E sinceramente, va anche bene così!