Il silenzio del vuoto: la notte che ti prende e ti trascina in mezzo ad immagini della mente, ricordi e mille paure per un futuro che non riesci a vedere…
Il silenzio del vuoto: resta solamente questo niente nella perfezione della notte..
Resto ad ascoltare il silenzio del vuoto, e ancora mi sorprendo di quanto perfetto possa essere quel suono che non c’è, quella totale assenza di qualsiasi forma d’onda sonora. E in mezzo a questo silenzio, mi perdo nei pensieri più profondi. Mi ritrovo nella notte, ad osservare il vuoto, ad osservare la perfezione immobile di palazzi, cieli senza luna che sembrano dipinti, e la mia mente torna indietro, e si perde nei ricordi, si perde nel dolore, si perde nelle paure, si perde nell’ansia del presente e del futuro. Davanti agli occhi ritornano momenti vissuti, persone, risate, odori, colori, mentre la notte, con il suo silenzio così perfetto, ci racconta ancora una volta alla perfezione magica di questo tempo che sembra non avere tempo.
E poi, all’improvviso, senti quel vuoto dentro di te: è come se lo avessi assimilato, guardando le stelle che sembrano così vicine, eppure sono così lontane, luminoso e quasi a voler disegnare rette parallele, e sembra quasi che – in qualche modo – il chiarore di quelle stelle sia su di te, dentro di te, quasi a volerti raccontare una storia che non sai, quasi come a voler sentire la tua storia di dolore, le volte che ti viene da piangere e piangi da solo… Non resta molto tranne che quel silenzio perfetto, fatto di luci e di stelle, fatto di vuoto e pensieri, fatto di immagini, di ricordi, di paura per un futuro che non riesci nemmeno ad immaginare ed intravedere… Cosa rimane di quel vuoto? Cosa resta della perfetta immobilità di questa notte in cui tutto sembra parlare di tutto? Cosa rimane, in fondo, del film già vissuto nella tua vita, dei momenti passati, delle promesse tradite, dei progetti distrutti, delle speranze, delle consapevolezze, delle persone…
Cosa rimane se nessuno ascolta il rumore delle stelle dentro di te?