Il dolore della mortificazione fa male come la prima volta: l’ignobile mortificazione del far notare un difetto fisico ad una persona è inaccettabile.
Il dolore della mortificazione fa male come la prima volta: te ne sei mai reso conto?
Ogni volta che vengo mortificato per un difetto fisico è, esattamente, sempre come la prima volta. Regolarmente. Con le stesse, medesime, identiche ferite che si aprono di fronte a domande insensate e scomode che fanno molto male. Il problema è che voi non lo potete capire. Non avete mai capito uno schifo di niente, ed io sono stanco di far capire qualcosa a chi non capisce niente e non ha mai capito niente. Sono stanco di ripetere quanto male faccia, semplicemente perché non avete mai capito nulla tranne che quello schifo che tanto rincorrente, tutta quella falsa perfezione che cercate di spacciare per normalità, quando di normale non c’è affatto niente, e non c’è niente che vada accettato. Ma è inutile perdere il mio tempo a cercare di farvi capire qualcosa, specialmente se non vi rendere conto di quello che possa significare dover spiegare, ogni santa volta, tutto quanto daccapo, sempre con le stesse cose, sempre con le stesse storie, sempre con quello stesso racconto che ha stancato anche me. Sono stanco del vostro rimarcare l’imperfezione, del vostro far sentire errate le persone, del vostro non capire che fate male alle persone con la vostra cretinaggine nel voler sempre sapere tutto, nel fare domande che non hanno alcun motivo di esistere: sono stanco di rendermi conto che avete consigli che nessuno vi ha chiesto, sono stanco di rendermi conto che, per voi, vale soltanto chi non ha difetti, vale solamente chi è perfetto secondo la vostra soggettività. Sono stanco di sentirmi in imbarazzo e di rendermi conto di essere circondato da persone così distanti da me, così diverse dai modi di pensare e vedere: perché dovrei dare dei consigli ad una persona che ha un qualsiasi difetto? Perché dovrei rimarcare una qualsiasi imperfezione fisica di una persona dandogli dei consigli che non mi ha richiesto, e, in questo modo, facendola sentire ancora più errata? Sono stanco della vostra inutile superficialità, della vostra idea malata di perfezione, quando l’unica cosa che dovreste curarvi, e di di cui dovreste davvero aver cura ed importarvene, è esclusivamente il vostro cervello. Ma io sono stanco. Stanco di dover ripetere, stanco di dover sempre spiegare, stanco di questi imbarazzi che non dovrebbero esistere, stanco di tutto, stanco della gente, stanco dello schifo che siete. Sinceramente, ve lo dico sinceramente: in passato ho già subito il sentirmi dire che “rovinavo l’immagine” di chi mi era vicino, in passato mi sono già sentito dare suggerimenti, mi sono già sentito dire che “non avrei potuto stare in società”. E tantissime altre perle inutili che vi risparmio.
Siete gli stessi che vedono l’errore in tutti: “chiattone”, “fr0ci0”, “checca”, “zoppa”, “putt@n@”, “tr0i@”, “vacca”, “cul0na”, “balena”, “sdentato”, “sguercio”, “pelato”, “senza un braccio”, “senza una gamba”, “fr1g1d@”. O volete che continuo con cose anche peggiori? Perché lo faccio.
Sono stanco. E mi avete portato al punto di dirvi che mi fate schifo tutti. Indistintamente.