Il dolore che resta del tempo sprecato, quando ti guardi alle spalle e ti rendi conto che, forse, non hai davvero capito niente di tutto ciò che è stato…
Il dolore che resta del tempo sprecato, nel vuoto del dolore di ogni giorno…
Alle volte ti guardi indietro, e l’unica cosa che resta di tutto quel tempo sprecato, è quella brutta sensazione di dolore: ti guardi alle spalle e ti rendi conto di quanto sia stato inutile investire risorse, sentimenti, progetti, speranze verso tutto quello che, alla fine, si è banalmente rivelato un grandissimo fallimento. È un discorso che si potrebbe applicare all’amore come alle amicizie: certo, nulla di ciò che è stato si rivela inutile, perché, quantomeno, è servito da lezione e da insegnamento. Il fatto è che, concretamente, non è rimasto niente tranne che un enorme spreco, un’inaccettabile spreco di risorse e sentimenti che non può che lasciare una grande nuvola grigia di dolore, che fa ancora più male se ripensi a tutto quello che è stato. Credo che, alle volte, fermarsi e voltarsi indietro per un po’, anche solo per un paio di minuti, aiuti a tirare meglio le somme, a fare meglio i conti sul dove eravamo e dove siamo arrivati, su ciò che è stato e ciò che è cambiato nel tempo, ma è un esercizio utile anche per trarre delle conclusioni e degli insegnamenti “a posteriori”, analizzando le situazioni con gli occhi di adesso. Di certo, quell’enorme bomba di ricordi che si è ammassata, quel miscuglio di parole, volti, promesse, sentimenti, progetti, ti lascia una brutta sensazione di amarezza, e la consapevolezza di un profondo dolore che non va via così facilmente, e che – gioco forza – ti cambia irrimediabilmente.
Vai avanti, vai oltre, ma le cicatrici più profonde, quelle che hanno lasciato il dolore dei sentimenti frantumati, i cocci taglienti dei ricordi, sono un’eredità pesantissima, un fardello estremamente pesante da portarti addosso, che non scompare di certo con uno schiocco di dita…