Il dolore che lascia il vuoto volontario dell’abbandono: un dolore sordo, intenso, costante, silenzioso ma maledettamente presente…
Il dolore che lascia il vuoto volontario dell’abbandono: un dolore capace, silenziosamente, di distruggerti…
Esiste una strana dimensione del dolore: è quel dolore che riesci a sentire addosso. E’ quel dolore che senti sulla tua pelle quando subisci l’abbandono. quando subisci il vuoto che ti viene volontariamente comminato senza neppure quel basilare rispetto verso quella persona che, volontariamente, stiamo condannando alla sofferenza. Volontariamente ed in maniera cosciente. Si: perché questo dolore fa male il doppio se chi te lo scaglia addosso è consapevole delle tue ferite, è consapevole del male che hai vissuto nella tua vita, è consapevole dei tuoi traumi e delle ferite del tuo passato. Amare veramente qualcuno, infatti, comporta la responsabilità di non riaprire le sue ferite, ma, al contrario, comporta la difesa e la tutela di quella persona che, per noi, dovrebbe essere così importante! E invece, spesso ti ritrovi a che fare con gente che indossa una maschera continua, nelle relazioni, nella vita di ogni giorno, nel tempo che vivono.
Indossano una esteriorità enorme, una perfezione ostentata che fa, letteralmente, da maschera al loro reale vivere, alla loro reale personalità, fatta di fragilità ed immaturità emotiva e sentimentale: è gente che non sa amare, è gente che non conosce il valore vero di un cuore, il valore vero di sentimenti preziosi, di un amore che vuole, davvero, cambiarti la vita, costruire un futuro insieme, costruire una vita condivisa. E la riprova più palese del fatto che questa gente non conosca, appunto, il valore vero di quei sentimenti veri e di quelle persone che hanno la reale voglia di costruire un tempo insieme, è, appunto, l’abbandono: chi abbandona, concretizza a tutti gli effetti la propria mancanza di empatia, la propria mancanza di comprensione del vero significato che ha il vivere. Chi abbandona si mostra nella sua spietatezza, in quell’ostentazione continua di una maschera che non li/le rappresenta affatto: qualcuno ci casca pure, qualcuno abbocca a quella maschera di perfezione così “spiattellata”, buttata di qua e di la come fosse un biglietto da visita, ma un biglietto di presentazione completamente falsato.
Se è vero che ciò che conta è la prima impressione, è proprio da qui che nasce l’inganno: si tratta di una prima impressione completamente falsa, perché quella gente, capace di indossare la maschera della fragilità, dell’empatia, della comprensione, della voglia di farcela, non mostrerà mai il suo vero volto, che è ben diverso da ciò che vogliono far vedere… Soltanto che, ad un certo punto, quella maschera crolla miseramente. E quando crolla, ti rendi conto di quanta falsità, quanta cattiveria nascondano proprio quelle persone che hanno cercato tanto, e per tanto tempo, di mostrarsi attraverso la maschera di ciò che non sono realmente.
E così, ecco che si scatena quel dolore. Il dolore del vuoto, il dolore di ciò che cerchi, ancora, e vorresti superare, e vorresti strapparti via con la stessa facilità con cui queste persone, e tutta la loro incoerenza, hanno strappato via te, ma per chi non ama, per chi non conosce il valore vero di un sentimento, per chi non conosce il valore dell’amore che, veramente, è in grado di cambiarti la vita, abbandonare, cestinare, è semplice. Ed è la dimostrazione più palese di quanto questa gente sia falsa, di quanto questa gente non si sforzi neppure di coltivare amore nel loro cuore arido: la loro condanna è la solitudine, perché si illudono (come sempre!) che l’abbandono li/le renda forti. Ma non si rendono conto che l’abbandono è solo la conferma di ciò che sono realmente: e quando la maschera di queste persone cade giù, non ci sono altre scuse da poter inventare!
Resta, però, il dolore: ti distruggono il cuore a mille pezzi e si sentono forti per averlo fatto, e si illudono di essere coloro che hanno vinto, coloro che “ce l’hanno fatta” ad abbandonare, coloro che hanno avuto la meglio su di te mostrandosi più forti. Indossate pure la vostra maschera a copertura del niente che avete dentro, fatelo pure, senza problemi: il vostro egocentrismo, il vostro egoismo, sono e saranno la vostra condanna.
E non ve ne siete neppure accorti/e.