E’ tutta una gigantesca ansia, che ti rende impossibile andare avanti senza mille pensieri e mille turbamenti che ti distruggono progressivamente…
E’ tutta una gigantesca ansia, una pesantissima palestra di “pressione” giornaliera…
Ultimamente sembra che qualsiasi cosa sia una gigantesca ansia: non si riesce a stare sereni, ogni giorno diventa una lotta con cui dover fare i conti, con cui doversi confrontare per dimostrare di essere più forti, di essere capaci di reagire, di avere la forza di superare, di avere la forza di andare avanti sempre e rigorosamente da soli. Vivere in questo mondo è davvero stressante, e non è certo per tutti: credo che bisogna essere particolarmente formati, particolarmente in grado di saper gestire tutta questa pressione se non ci si vuole davvero fare del male, ma guardando le cose in ottica più ampia, alla fine ti rendi conto di quanto possa essere triste andare avanti così, quasi quasi per inerzia, spinti dalla stupidità del non sapere che fare, del non essere in grado di costruire qualcosa di concreto e sicuro, qualcosa che dia vera stabilità piuttosto che una inutile sensazione di proseguire a vista, senza capire, senza sapere, alla cieca. Sono sempre stato contrario a chi non riesce a mettere in atto qualcosa di concreto, E che non è in grado di offrirti produttività, sicurezza, serenità, perché so di meritarla, perché so chi sono, perché so cosa posso fare. E guardare questo lento incidere fatto di vuoto è davvero svilente e capace di svuotarti dentro se hai tantissimo potenziale da mettere in atto… Il senso del vuoto che tutto questo porta con sé, rappresenta la più brutta sensazione di vuotezza che una persona possa provare: ti ritrovi ad avere in mano un pugno di polvere che vola via come la sabbia verso il vento, è proprio come nulla che resta, ti ritrovi distrutto, ti ritrovi di aver perso le parole e non averne più altre da dire.
In fondo, la sola cosa di cui abbiamo bisogno sono delle certezze, e la rassicurazione che domani andrà, di certo, tutto bene. Ma forse è solo una stupida utopia.