…E ora che si fa? Ora che sento queste cose per te, adesso che si fa? Adesso cosa racconterò a me stesso, alla mia mente, al mio cuore?
…E ora che si fa? Cosa racconterò a me stesso?
E adesso che si fa? Adesso che sento delle cose chiare nel mio cuore, adesso che non so più che mi succede e cosa devo dire a me stesso per limitarmi e ricordarmi di quanto ho già sofferto per questo mio cuore sempre troppo buono? Cosa racconto, adesso, a me stesso, ora che ti ho conosciuto e non mi sei più estranea, e non mi sei più indifferente, ed io non so che cosa mi prende, ed io non so nemmeno che bugia devo raccontarmi per andare con i piedi di piombo per paura che possa accadere di nuovo, ancora una volta, che il mio cuore venga stritolato e distrutto in mille pezzi?
Adesso, che cosa mi racconto per non pensare che per te sento delle cose che sembrano inequivocabili, ma devo respirare forte per non gettarmi a capofitto verso l’ennesimo dolore, verso l’ennesimo burrone da cui uscire con le ossa fracassate, verso l’ignoto di un sentimento così grande che sento ma che devo zittire, almeno per adesso, perché tutte le esperienze che ho vissuto mi hanno segnato nel profondo, ed insegnato che non posso fare altro che andare a passi lenti avendo molta pazienza, e lasciando che il tempo mi dia tutte le risposte?
Si, è bello… Ma che gli racconto al mio cuore? Cosa gli dico e cosa mi dico per non raccontarmi l’ennesima bugia e non rendermi conto che, forse, qualcosa di veramente interessante, in te, c’è davvero? Che cosa dico a me stesso quando ti penso e so che lo faccio perché, per me, cominci a rappresentare davvero tanto? E se fosse soltanto frutto della mia fantasia, frutto del mio cuore sempre troppo grande, nonostante tutte le porte che mi hanno sbattuto in faccia e tutte le pugnalate che ho ricevuto?
…E adesso, che si fa?