“Dimentica, vai avanti, tanto… Che ci vuole?” La fate facile voi. Pensate che sia così semplice dimenticare tutto ciò che hai nel cuore…
“Dimentica, vai avanti, tanto… Che ci vuole?” Si, come se fosse semplice…
“Dimentica, vai avanti. Tanto, che ci vuole”?
E’ questa la domanda che mi fate costantemente, continuamente, come se fosse così semplice dimenticare per chi, il cuore, ce l’ha messo davvero e non così superficialmente da voltare le spalle a tutto quell’amore così facilmente… E’ davvero semplice, per certuni, dimenticare, forse perché vivono sentimenti superficiali e dozzinali, vissuti con talmente tanta facilità, pochezza e mancanza di interesse, da non far loro del male quando si allontanano senza nessuna riflessione per chi lasciano in una pozza di dolore e lacrime.
In fondo, cosa può importante a questa gente: chi ha un cuore soffre, soffre veramente, soffre davvero. Soffre quando ascolta una canzone, e piange. Piange tanto, tantissimo, ovunque si trovi: il peso dei ricordi, l’amore distrutto che ti rimane, le macerie che ti restano dentro, pesano come macigni nel cuore di chi resta, nel cuore di chi è stato abbandonato al proprio destino, con in mano i cocci di quel cuore che tanto amore aveva ancora da dare, che ancora tanto poteva offrire, che ancora tantissime parole aveva da dire e da urlare. E invece, non resta altro che questo maledetto dolore. Questo dolore che ti distrugge un pezzo alla volta, che ti frantuma in mille pezzi ovunque ti trovi, dentro un dolore così grande da non potere essere descritto con le parole, mentre ti senti morire dentro, mentre chi ti è accanto vede sgorgare il dolore dai tuoi occhi, attraverso le lacrime, il pianto, le mani che tremano e cercano altre mani che non trovano più.
Nella mente cerchi risposte, cerchi di capire perché farti provare tutto questo male, tutto questo dolore in maniera così scellerata, in maniera così insensibile, e non trovi risposte. Trovi soltanto il tuo dolore fermo, bloccato ad attenderti: e quanto male fa vedere che chi hai amato preferisce la banalità, la stupida superficialità, il nulla ad un amore che sai essere gigante, essere forte, essere immenso in ogni sua forma e declinazione. Resta solo il dolore, e da questo dolore non si riesce a scappare via. E da questo dolore non si riesce a fuggire, e da questo dolore non si riesce a divincolarsi per nessun motivo al mondo: questo è il dolore delle persone che amano veramente, è il dolore di quei cuori troppo buoni, in frantumi per essersi fidati di gente senza scrupoli, di gente cattiva e spietata.
E non contano le parole, no: con quelle siamo bravi tutti e possiamo ostentare tutto ciò che vogliamo. Contano i gesti, i gesti veri, concreti: conta la sofferenza che vedi, che vivi davvero. E per quanto questa gente possa scappare, prima o poi verranno inchiodate alla responsabilità del male che hanno fatto senza nessuna pietà. Perché la vita gira, e gira per tutti.