Da solo contro la vita: da solo contro un tempo che sembra non aver pietà ne darti modo di voler cambiare davvero le cose. Mentre tutto dipende da te.
Da solo contro la vita, nel silenzio di questo dolore.
Essere “soli” non significa, soltanto, esserlo fisicamente: essere “soli” significa anche ritrovarsi con le braccia aperte, fermo, davanti ad una frana metaforica che ti sta venendo addosso con tutta la sua violenza, e rimanere impassibile, da solo, a sentirti scagliare addosso il silenzio della notte, mille pensieri che tornano a galla, frangenti che la mente ti fa esplodere sotto forma di pensiero, e tantissime altre cose in grado, realmente, di farti del male.
Come ho detto tante volte, non sono “sempre” solo: ci sono persone che mi vogliono bene che cercano di aiutarmi come possono e che cercano di essermi accanto in ogni modo possibile, attraverso i moderni mezzi tecnologici, attraverso anche solo una telefonata. Ma… Nei momenti di dolore più intenso, nei momenti più distruttivi che la vita ci pone davanti, purtroppo, siamo irrimediabilmente da soli: nelle notti disgraziate fatte di lacrime, fatte di dolore che la gente non vede e non ascolta, non ci sono altri tranne che noi stessi, noi con il nostro dolore, con le nostre lacrime che ci rigano il volto e ci fanno così tanto male… Nei momenti più terribili che possiamo vivere, siamo irrimediabilmente da soli, con le nostre paure per il futuro, con il silenzio che ci attanaglia mentre vorremmo essere altrove, mentre vorremmo essere più felici, mentre vorremmo essere più completi, realizzati, finalmente sereni verso tutto quello che ci fa del male: in fondo, siamo esseri umani imperfetti, e va bene così. Cadiamo, ci rialziamo e cadiamo un’altra volta, mentre asciughiamo le nostre lacrime perdendoci nel silenzio…
E alle volte, la sola cosa che vorrei veramente è riuscire ad essere una persona, diversa da così: una persona che non sente niente, che non prova niente, che non prova dolore, che non prova sensibilità, che vive per come le cose vanno, senza nemmeno chiedersi verso cosa stia andando o verso cosa si stia proiettando. Perché posso assicurarvi che spesso, molto spesso, la sofferenza è davvero tanta. E nella solitudine, senti soltanto un immenso e profondissimo dolore…