Bisogna imparare a non dimenticare

Bisogna imparare a non dimenticare

Bisogna imparare a non dimenticare: è fondamentale farlo, per non ritrovarsi schiacciato da stupidi e spesso immotivati sensi di colpa!

Bisogna imparare a non dimenticare: ne va della nostra reale sicurezza interiore!

Qualche ora fa, guardando il soffitto, riflettevo su quanto sia importante imparare a non dimenticare: è una capacità che torna maledettamente utile nella vita, specialmente quando la gente tenta di scagliarti addosso sensi di colpa e – appunto – colpe che non hai. In fondo, si tratta di un atteggiamento molto frequente: le persone, infatti, cercano sempre di non dare mai la colpa a loro stesse per le loro mancanze e difetti, ma devono sempre trovare il “capro espiatorio”, devono sempre trovare qualcuno da accusare per scrollarsi di dosso la responsabilità dei propri errori.

Qualche tempo fa, ad esempio, una persona mi disse che “era colpa mia se la sua vita era stata completamente rivoltata, se tutti i suoi ritmi circadiani si erano totalmente rivoluzionati, se i suoi orari erano sballati e se era sempre in ritardo”. Partiamo da questo esempio: se fossi stato una persona un tantino più debole, mi sarei preso immediatamente delle colpe e una sofferenza che, ragionando, in realtà non ha motivo di esistere. Perché? Perché fu proprio la persona in questione, tempo prima, a dichiararsi “una persona notturna, a cui piace vivere la notte e guardare serie TV e film fino a tardi”, addirittura dichiarandosi “entusiasta” del fatto che fossi come lei! Ecco: questo è il più classico esempio di quanto sia importante imparare a non dimenticare. Tenere sempre la mente attiva nel ricordare e nel registrare informazioni, diventa fondamentale per difendere se stessi dall’arma ignobile ed esecrabile dei sensi di colpa su cui molta gente gioca.

Tornando all’esempio precedente, sarà facile applicare delle conseguenze “con il senno di poi”, ovvero traslando l’esperienza passata con la vita di oggi: se anche fosse stato vero che i ritmi circadiani della persona oggetto dell’esempio fossero stati sballati per una probabile colpa di qualcuno – magari mia – è altrettanto vero il ricordo di quei “vai a letto” regolarmente disattesi, e della totale mancanza di volontà nel mettere in atto un cambiamento a fronte di centinaia e migliaia di occasioni possibili per ristabilire i propri orari. Ovviamente è un esempio anche banale, ma che ricopre una importanza assolutamente strategica, perché ci offre uno spunto di riflessione ancora più grande: se non si è voluto avere la forza e il coraggio di attuare un cambiamento che poi, per magia, è stato ostentato quasi in maniera vomitevole, la spiegazione è soltanto una. Ed è talmente chiara che è impossibile non rendersene conto: non siamo stati ritenuti talmente tanto importanti da giustificare un cambiamento anche solo in nome del rispetto verso la coppia, verso l’amore, verso i sentimenti, verso la persona stessa.

Visto? Ecco perché ricordare e non cedere mai al senso di colpa, ma analizzarlo attentamente incrociando ricordi e messaggi, diventa fondamentale per vivere meglio.

In fondo, i furbi hanno vita breve, e per quanto possano indossare la maschera dell’ostentazione di una vita perfetta, felice, senza pensieri, senza problemi, all’apparenza fenomenale, cadranno sempre, prima o poi, frantumando in mille pezzi le proprie maschere. E ancora una volta, cercheranno di non rendersi conto degli errori madornali che hanno commesso abbandonando quello che contava davvero: la vita, a conti fatti, farà il resto.

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