Aspettando che il vento cambi, se cambia… Ma cambia? No, perché avrei, sinceramente, più di qualche legittimo dubbio in merito…
Aspettando che il vento cambi, se cambia… Ma cambia? Me lo sono chiesto mille volte così come mi sono chiesto se fosse realmente il caso di aspettare un cambiamento che, potenzialmente, potrebbe anche non avvenire mai, specialmente se giudico i recenti accadimenti ed avvenimenti della mia vita che, onestamente, hanno lasciato abbondantemente a desiderare…
E’ bello, per carità, pensare che le cose possano cambiare, un giorno, che possano divenire diverse in qualche maniera, tutto bellissimo, romantico, oserei dire quasi poetico, ma la realtà – e lo ripeterò sempre – è che bisogna fare i conti con quello che è la vita di ogni giorno, quella che non lascia alcuno scampo alla realtà, che non lascia possibilità di intese tranne che fare i conti con quello che viviamo giorno dopo giorno, e se è questo ciò che devo analizzare preferisco lasciare perdere che diventare il “vettore per le felicità altrui”!
Sia chiaro, è bellissimo quando qualcuno ti da fiducia, quando qualcuno ti permette di aiutarti a farlo star bene, ma sono stanco, sinceramente, di vedere che le felicità restano in mano agli altri: qualche settimana fa ne parlavo con un amico, e credo abbia usato una metafora oltremodo perfetta quando mi ha detto che “certa gente pensa di poter avere accanto uno psicologo gratis, disponibile 24 ore al giorno, quando gli serve, che rimarrà tale per tutta la vita”, e non posso – anche in maniera sadica – non rendermi conto che, obiettivamente, si tratta di una bella verità con cui ho avuto a che fare anche personalmente!
Ad un certo punto, quindi, preferisco lasciare perdere tutto, compreso continuare ad andare appresso a speranze onestamente inesistenti: navigo a vista ma i miei “vaffanculo” rimangono sempre sulla cresta dell’onda. Non dimenticatelo!