La pressione di essere come ti vogliono gli altri. Ma perché?

La pressione di essere come ti vogliono gli altri Ma perché

La pressione di essere come ti vogliono gli altri. Ma perché? Dove sta scritto che una persona debba perdere la sua unicità per compiacere gli altri?

La pressione di essere come ti vogliono gli altri. Ma perché? Non esiste proprio!

Mi è capitato diverse volte, nella vita, di subire quella forma di “pressione” da parte degli altri, che pretendevano di farmi diventare come volevano loro: si tratta di un atteggiamento davvero subdolo e meschino, che spesso fa rima con la violenza psicologica, con una continua pressione morale che ti porta all’esasperazione. Certa gente comincia a farti domande inopportune, invadenti, maleducate, e se glielo fai notare fanno gli gnorri, cercando di rigirare la frittata, cercando di far passare te come una persona permalosa, che se la prende per tutto, anche di fronte ad una “domanda innocente”. Quindi, non soltanto subisci pressione psicologica, ma cercano anche di farti credere di essere sbagliato e completamente visionario, totalmente pazzo, incapace di capire ciò per cui davvero vale la pena di perdere la pazienza e ciò che, invece, è trascurabile. Nessuno faccia l’errore di cascare in questa trappola: se il vostro sesto senso, se il vostro istinto vi spinge a credere che quelle domande siano realmente inopportune e mirate a farvi del male, a mortificarvi creando stupidi imbarazzi, c’è un motivo. I nostri presentimenti, le nostre sensazioni, non sbagliano mai, e se ci rendiamo conto di non essere a nostro agio c’è sicuramente un motivo. Andiamo assolutamente bene così: se va bene per noi stessi, deve assolutamente andare bene anche per gli altri punti. E pazienza se le persone cercano, attraverso la prepotenza, di cambiarti pretendendo di farti diventare come vogliono loro, e pazienza se cercano di punirti per la tua “insolenza” nell’aver disobbedito alle loro regole, attraverso la pressione psicologica e le mortificazioni. Questa gente deve mettersi in testa che certi difetti fisici, certi errori, certi canoni, esistono solo e soltanto nella loro testa: se tu non ti senti magro, grasso, sbagliato, se un qualsiasi tuo difetto fisico non ti dà fastidio, è la sola cosa che conta. E se gli altri non sta bene, il problema è esclusivamente il loro. Tu vai avanti comunque: loro continueranno a perdere tempo cercando di farti desistere, e tu continuerai ad andare avanti.

Con buona pace di questi pezzenti miserabili.

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