Il dolore ti spegne e ti getta nel vuoto

Il dolore ti spegne e ti getta nel vuoto

Il dolore ti spegne e ti getta nel vuoto, mentre nessuno, intorno a te, si rende conto di come tu inaridisca di fronte a tutti i colpi della vita…

Il dolore ti spegne e ti getta nel vuoto, mentre il tempo non lascia traccia tranne che di un immenso dolore…

Penso di poter dire con assoluta certezza che il dolore provato nel corso della vita, progressivamente, è in grado di spegnerti e gettarti nel vuoto, rendendoti arido come la sabbia del deserto, come l’aria nelle giornate di scirocco: a poco a poco, nella maggior parte dei casi senza che tu possa rendertene immediatamente conto, ci si spegne, si diventa secchi, e ci si ritrova persi in mezzo a quell’enorme senso di vuoto che rimane, e che nessuno è quasi mai in grado di vedere. In mezzo a quel vuoto, puoi urlare tutto il dolore, tutta la tua rabbia, tutta la tua sofferenza, ma stai certo che nulla arriverà all’orecchio della gente: in fondo, ogni persona non fa altro che pensare a se stessa, che pensare solo ed esclusivamente alle proprie ragioni, alla propria vita… Figurarsi se ha tempo e voglia di rendersi conto che qualcuno soffre, che qualcuno vorrebbe soltanto una mano, soltanto un appoggio! Le persone sono già troppo occupate a lodare se stesse, e non hanno certo il tempo di guardare oltre il proprio naso, oltre il limite del proprio egoismo, rendendosi conto che, intorno a loro, qualcuno soffre, qualcuno ha davvero bisogno anche soltanto di una parola: nessuno ha mai tempo, tranne per le cose frivole, tranne per quella stupida superficialità che non porta ad altro che a lodare ignobilmente se stessi, auto proclamandosi meritevoli di tali lodi, senza neanche porsi il dubbio di guardarsi ad uno specchio, di osservare i propri difetti, quello stupido egoismo, egocentrismo, e quello stupido ed inutile senso di eterna superiorità che rende questa gente così insopportabile… Avresti solo bisogno di una parola, di comprensione, di condivisione, ma la gente è troppo impegnata a pensare a sé, e non ha certo il tempo di aiutarti a superare il dolore, di fermarsi per ascoltare la tua storia, per ascoltare la tua sofferenza. E mentre ti guardi intorno e cerchi un aiuto che non c’è, il tempo scappa via, fugge sempre più veloce, e non ti dà neanche il tempo di ragionare, neanche il tempo di renderti conto che, forse, avresti solo bisogno di rallentare, di gettare via l’armatura che ti porti addosso cercando di difenderti da una vita che non ha avuto pietà.

Ma è tutto tempo perso: nessuno, a conti fatti, sa cosa significa davvero sentire dentro quel dolore…

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