Io ho subito il male. Io. Non tu. Io so cosa significa provare addosso quel dolore così terribile che ti fanno le persone senza cuore. Io, non tu.
Io ho subito il male. Io. Non tu. Non tu che non sai cosa significa sentire quel dolore terribile.
E’ ora di mettere le cose in chiaro, caro me stesso: so benissimo quanto tu stia soffrendo atrocemente per amore, e lo so perché sono io il tuo “me stesso”, e la sofferenza che stai sentendo è colpa di chi te l’ha scaraventata addosso. Ho cercato e ricercato di capire se fosse stata colpa mia, e mi sono reso conto di quanto abbia dato il massimo ed anche oltre, e più di questo non potevo dare: questo significa che è l’altra persona a non aver apprezzato ciò che avevo da offrirgli in maniera pura, sincera, onesta, reale, vera, concreta, ogni giorno, per tutto il resto dei giorni. Perché? Posso pensare che, probabilmente, per questa persona il mio amore non fosse mai abbastanza, e lo dico – purtroppo – in senso negativo, nel senso che – sebbene i paragoni non hanno mai senso – conosco donne a cui basta molto ma molto meno di ciò che davo io a questa persona, quindi il “problema” non risiede in me, ma nella poca sensibilità della persona che ho avuto di fronte.
Probabilmente, a posteriori penso che, di fondo, ci sia una grandissima forma di egoismo ed egocentrismo, confermato, poi, nelle conseguenze successive all’abbandono subìto: già il fatto che una persona abbandoni un ragazzo o una ragazza che gli offre la purezza del suo cuore, il suo bene inimmaginabile, e che si metta a suo scudo con tutto se stesso, in prima persona, per difenderla dal male di questo mondo cattivo, dimostra quanto questa persona abbia – e per carità, non c’è niente di male – una probabile “immaturità sentimentale“, proprio perché non riesce a rendersi conto del valore importantissimo di ciò che le viene dato con amore. E qui dovremmo andare, a ritroso, alle origini che portano a questo comportamento, ma ci perderemmo in chiacchiere che vanno a toccare la psicologia e il comportamentismo.
Io credo che l’amore non possa finire per motivi così stupidi: non è proprio giustificabile, anche volendo. Se tieni ad una persona, se hai CONSAPEVOLEZZA, perché tutto si riduce a questo, della fortuna che ti è capitata nell’incontrare un uomo o una donna che ti amano così tanto, non ti verrà MAI in testa di perdere un amore così, immenso, puro, bello, sincero. E’ un po’ come chi trova un tesoro: nessun essere umano cosciente prenderebbe un forziere carico di monete d’oro per poi gettarlo da una rupe, no? Ecco: nessuno prenderebbe una decisione così scellerata perché conosce il valore inestimabile di quel tesoro! Ecco: l’amore è la stessa cosa. Se vivi e sei abituato/a a non conoscere il valore del sacrificio, perché tutto ti viene dato per scontato, tutto ti è dovuto, senza nemmeno un minimo di giusta lotta alla conquista di qualcosa, non potrai mai comprendere il valore di un sentimento vero. Ecco: il concetto secondo cui tutto deve essere dovuto. C’è anche e soprattutto questo: mi hanno puntato il dito contro su cose così ridicole, che quando altre donne, forse più mature – ma in realtà anche altri uomini! – hanno sentito, visto, letto il racconto degli eventi, dopo essersi fatti una sana risata, sono tornate/i serie/i e hanno detto “dai, smettiamola. Ma queste non sono affatto cose per cui colpevolizzarsi o tali da giustificare la fine di un rapporto!“
Quando ricevo feedback di questo tipo da una, due, cinque, dieci, venti persone, è normale iniziare a pensare che la problematica non risiede in me, ma in chi, invece, ha un ego talmente gigante e smisurato da pretendere di mettere se stesso/a davanti a tutto e tutti, anche davanti alla persona che prova amore verso di loro, anche di fronte al sentimento stesso. Ed ecco che, in poco tempo, l’egoismo e l’egocentrismo si trasformano in pretesa: perdi ogni diritto di lamentarti. Perdi ogni diritto di permetterti di essere debole o fragile, perdi ogni diritto di aver bisogno di essere coccolato, rincuorato, e se cerchi di far valere le tue ragioni ti senti rispondere: “eh, ma io cerco una persona che sia forte sempre, perché io sono fragile. Quindi l’altra persona deve essere forte sempre, più forte di me!” In pratica, una specie di ipoteca, una specie di condanna: vietato essere fragili e chiedere reciproco affetto. Vietato.
Questo egoismo ed egocentrismo comporta, logicamente, una serie di obblighi successivi, perché tali diventano: non ti è permesso chiedere di incontrarsi “a metà strada”, chiedere di venirsi in qualche maniera incontro, anche attraverso i mezzi a disposizione, perché “tu sei l’uomo, tu sei quello forte e tu devi fare i sacrifici“. Lo so che state ridendo, lo so che vi sembra esagerato, ma credetemi, è tutto reale: come posso, allora, credere che il problema sia mio? Per carità, io non sono perfetto, non voglio esserlo e non me ne frega neppure niente di diventarlo! Ho i miei difetti, certo, come ce li hanno tutti, ma l’amore è quello che va oltre i difetti, perché li accetta! Quando ami una persona che ti da ogni parte di se, tutto il suo cuore, il massimo dei suoi sacrifici, e quando, soprattutto, comprendi il valore di quel cuore che ha sentimenti solo e soltanto per te, giungi ad un certo punto in cui te ne fotti letteralmente dei difetti dell’altro, e lo fai perché sai benissimo che nemmeno tu sei perfetto/a, e va benissimo così!
Il problema di base è LA CONSAPEVOLEZZA DEL VALORE: se dentro te non conosci il valore di ciò che è importante, semplicemente perché credi che tutto ti sia dovuto, e che valgono solo le tue necessità e i tuoi bisogni, finirai con il perdere persone che il destino ti aveva destinato, e che con questo stupido masochismo finisci con il perdere volontariamente. L’egoismo e l’egocentrismo sono maschere che, da un lato, ti fanno vivere d’illusione, in una sorta di perenne “delirio di onnipotenza“, dove tu sei forte, tu sei grande, tu sei unico/a, ti reagisci, tu questo, tu quello, mentre ostenti l’ennesimo sorriso di facciata. Ma dall’altra parte, ti fa perdere e distruggere quanto di più bello e vero esista, quanto di più significativo ed importante il destino abbia in serbo per te. E mentre ti crogioli in questo delirio di onnipotenza più o meno lucido, non ti rendi conto di essere già condannato/a: il vivere indossando questa maschera per non guardare la realtà, ti sta già condannando a credere che sia questo il vero vivere. Ma logicamente, sfuggire alla realtà inventandosi maschere ed illusioni è ben più comodo. Si, ma per quanto tempo può funzionare?
Io, intanto, resto a soffrire ancora un po’. So che è colpa mia se sto così, e che dovrei comportarmi anche io come questa gente: iniziare a pensare che queste persone sono “morti artificiali”, come li definiva Romina Paula, attrice, drammaturga e regista teatrale. Si: queste persone sono “morti artificiali” perchè hanno deciso VOLONTARIAMENTE di morire dalle nostre vite, quasi di fare una sorta di “harakiri” sentimentale: so che è macabro, ma pensateci, pensiamoci, riflettiamoci. Queste persone si sono fatte fuori in maniera volontaria, come tutti i codardi, che scappano via anziché affrontarti, che fuggono anziché affrontare le difficoltà insieme a te, e da bravi codardi, cosa fanno? Indossano delle maschere.
Indossano la maschera della FRAGILITA: si fingono persone fragili e deboli per mascherare il loro egoismo ed il loro egocentrismo, ti dicono che non ce la fanno, che non ci riescono, quando in realtà hanno sempre il loro tornaconto, senza neanche rendersi conto che i nodi, prima o poi, arrivano sempre al pettine. Anche io dovrei comportarmi come loro, ma finirei con il trascendere al loro livello: non posso nemmeno sperare che persone così si rendano conto di quello che hanno perso, ma, contemporaneamente, mi fa stare un po’ meglio che tanta gente, intorno a me, invece, se ne sia accorta eccome.
E’ la riprova più palese di come la maschera dell’ostentazione, dell’egoismo e dell’egocentrismo renda queste persone totalmente cieche alla realtà: confido nel tempo e nella vita. Perché arriveranno momenti in cui sarà impossibile scappare. E attenzione: sarà proprio quella maschera, che adesso impedisce la vista della realtà a questa gente, a fare in modo che andranno a fracassarsi rovinosamente impattando contro la vita che non ti risparmia nulla.
E allora sarà troppo tardi per recuperare quel dono che il destino aveva loro riservato: il tempo farà giustizia.