La felicità non esiste

La felicità non esiste

La felicità non esiste: non giungete subito alle estreme conclusioni, per carità. In questo post vi spiego il mio punto di vista in merito!

La felicità non esiste, e vi spiego perché dico questo e a cosa mi riferisco nello specifico!

Non fraintendetemi: non giungete subito alle estreme conclusioni tacciando questo mio pensiero di essere estremista o esagerato, assolutamente no (almeno spero!)

Semplicemente, qualche giorno fa, facevo delle riflessioni un attimo più profonde: non voglio smontare le illusioni di nessuno, ci mancherebbe, ma credo che con l’andare avanti dell’età io sia diventato più saggio, e questo mi ha permesso di ragionare in maniera più profonda sulla realtà che ci circonda. È come se, ormai, non mi accontentassi più di vedere le cose nel loro lato superficiale, ma avessi bisogno di leggerle nella loro accezione più profonda, ed è proprio partendo da queste riflessioni che mi sono reso conto che la felicità perfetta, quella illusione in cui tutto è ideale, preciso, e va tutto perfettamente, semplicemente non esiste! Anche grazie all’esperienza del vivere quotidiano, oltre che a tutto ciò che ho vissuto e mi ha cambiato radicalmente, mi sono reso conto che la felicità non è altro che una sovrastruttura che la società ha creato per noi, quantomeno nell’accezione con cui la identifichiamo correntemente.

Più che parlare di felicità, parlerei di periodi più sereni, in cui le cose vanno meglio: ragioniamo insieme in questa direzione.

Provate a trovare una persona felice al cento percento, che stia bene al cento percento, che non abbia nessun tipo di problema: logicamente, si tratta di un’operazione impossibile, perché non credo esista un essere umano con queste caratteristiche. Sarà sicuramente facile trovare persone più serene, che si fanno coinvolgere di meno dalle ansie e dalle preoccupazioni, magari che si godono la vita nel miglior modo possibile, ma, di certo, tutto questo non fa di loro persone felici, e non perché siano in qualche modo sbagliate o incapaci, ma, più semplicemente, perché il concetto basilare della felicità, a conti fatti, nella realtà non esiste! Sia chiaro, e lo ripeto: non voglio affatto gettare sconforto, ma credo che un po’ tutti noi dovremmo cominciare a vedere le cose in un’ottica differente, anche solo per non starci male più di tanto. Perché resterò sempre della stessa idea: ad una falsa ed illusoria vita irreale, preferiró sempre la realtà, per quanto spietata e difficile sia.

Le favole, decisamente, non fanno per noi!

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