Quante cose avrei voluto ancora dire… Quante parole sono rimaste bloccate, senza che più siano state dette: la vita ha voluto così…
Quante cose avrei voluto ancora dire… La vita, però, ha voluto così…
A volte mi fermo a pensare a tutte quelle cose che avrei ancora voluto dire: il tempo, però, ci mette di fronte a tante strade, a tanti incognite, a tanti momenti differenti che ci portano lungo percorsi che non possiamo conoscere. Però, la maggior parte di quelle parole rimangono dentro, completamente inutilizzate: in un certo senso, le parole non dette mi ricordano quei fabbricati abbandonati con ancora dentro tutti i macchinari che nessuno utilizza più. Ecco: le parole che la vita non ci ha permesso di dire – la maggior parte delle volte perché ha cambiato improvvisamente tutti i piani e tutte le dinamiche a cui eravamo abituati – lasciano addosso quello stesso strano senso di malinconia, di vita non vissuta, di dinamiche che avrebbero avuto ancora tanto da dire e da potere offrire.
Alle volte mi capita di camminare quando si fa sera, e la mia mente torna indietro ai giorni passati, alle settimane che sono diventate mesi per poi diventare anni: mi ricordo di persone, di momenti, di odori, di colori che sono passati e non possono più tornare, e qualche volta, con i miei amici, ci fermiamo a riflettere ripensando a quanto tempo sia passato senza che neanche potessimo rendercene conto, e restiamo senza parole, fermi ad ascoltare il vento leggero che si alza nella notte, e che porta con sé ricordi e pensieri che il tempo non cancella.
Ad un tratto, poi, arriva la notte, e rimani solo con i tuoi pensieri e le tue paure, e cerchi di pensare ad un futuro che non riesci ad immaginare, che non riesci a disegnare, e ti rendi conto che quegli stessi giorni divenuti settimane, poi mesi, poi anni, sono gli stessi giorni che stai vivendo adesso.
E oggi come allora, perdi le parole, e non sai trovarne altre…