Nel rispetto della dignità di ogni lavoratore

Nel rispetto della dignità di ogni lavoratore

Nel rispetto della dignità di ogni lavoratore, ovvero riflessioni nate a margine di tanta gente che pensa di essere più furba del prossimo…

Nel rispetto della dignità di ogni lavoratore, perché chiunque lavori merita rispetto ed educazione.

Si lavora per vivere, non si vive per lavorare. E a maggior ragione, OGNI DIPENDENTE VA RISPETTATO E TRATTATO CON I GUANTI D’ARGENTO. Gli imprenditori hanno la memoria corta: senza impiegati le aziende non esistono, le aziende non vanno avanti. SE PERDI L’IMPIEGATO, PERDI IL TUO BUSINESS. Dai rispetto? Hai rispetto. Ma quando il rispetto salta, si alzano muri invalicabili. E poi si manda a fare in culo molto facilmente. Purtroppo, la vita ti cambia a caro prezzo. E poi inizi a non permettere più a nessuno di fare di te carne da macello. E’ giunta l’ora che tutti i lavoratori facciano sentire le loro voci: nessuno di noi è SCHIAVO, nessuno di noi è SENZA DIRITTI. Siamo noi le stesse persone che dobbiamo difendere quello che è prezioso e giusto per noi, quello che è importante valorizzare, quello che ci spetta come DIRITTO SANCITO DALLA COSTITUZIONE.

E ribadisco nuovamente il concetto: il rispetto dei nostri diritti deve partire DA NOI STESSI, perché è totalmente impensabile di affidarsi al destino, al fato, e credere che tutto andrà bene e che sarai tutelato. Quando ne hai passate tante, quando ne hai davvero sopportate tante, troppe, arrivi ad un punto in cui ti convinci che NON HAI PIU PAURA DI NIENTE E NESSUNO. Quando una cosa non va, quando non sei d’accordo, quando le cose non vanno come devono andare, non si perde più tempo: senza mezze misure, affronta quello che c’è da affrontare, perché certe cose vanno chiarite immediatamente, senza stare a perdere troppo tempo.

Sono antipatico? Sono scomodo? E voi fate in modo di non farmi arrivare a questo punto, e vedrete che andremo d’amore e d’accordo. Se fate i furbi, avrete un nemico pronto a rendervi la vita più difficile della furbizia che cercate di mettere in atto. Se pensate che il lavoratore sia quello “che ha bisogno” e quindi deve stare zitto, CAMBIATE IMMEDIATAMENTE STRADA E CERVELLO. Ficcatevi in testa che senza lavoratori non ci sono imprenditori, e che qualsiasi lavoratore va trattato con il massimo del rispetto, e se non lo fate è giusto che piangiate le stesse conseguenze che fate piange ai lavoratori onesti.

CHE VI ENTRI IN TESTA UNA VOLTA E PER TUTTE.

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