Tutte quelle cose che mi mancano

Tutte quelle cose che mi mancano

Tutte quelle cose che mi mancano, e che mi sembrano, ormai, così irrimediabilmente lontane. Forse, perché lo sono davvero…

Tutte quelle cose che mi mancano, ed il vuoto che lasciano…

Le cose che mi mancano sono, in fondo, le cose semplici: mi manca l’azzurro del mattino, l’aria fresca che entra dalle finestre, l’odore del caffè e dei cornetti che esce dai bar. Mi manca il cielo azzurro che disegna le ombre della gente lungo le strade. Mi manca l’odore delle giornate di autunno: mi manca lo scricchiolio delle foglie secche e gialle, il sole che scompare dietro i palazzi mentre cammini sui marciapiedi perdendo la condizione del tempo, sospinto da quella sensazione di serenità che non ti fa pensare alle ore che passano, che ti fa dimenticare di avere un orologio al polso. Mi mancano le ombre che il mattino disegna sulle strade: mi mancano i colori che ho perduto, che sono andati via negli anni ormai passati, nelle giornate che scorrevano quasi senza rendertene conto. Mi manca l’odore che aveva il mezzogiorno: mi manca vedere le nuvole d

isegnare immagini e forme del cielo, immaginando il domani, immaginando la vita che sarebbe stata. Mi manca quella spensieratezza, quella serenità che mi permetteva, ancora, di sognare.
Mi manca l’odore che aveva la sera: mi manca l’emozione della notte in giro per la città, tra strade, vicoli, passaggi, mentre la radio suonava una canzone di più, è tutto aveva un sapore incredibilmente magico, è tutto mi sembrava perfetto ed in equilibrio. Mi manca l’odore che aveva la notte: sembrava legno bruciato, o forse era soltanto la resina degli alberi, o magari era l’odore che proveniva dalle cucine delle case al termine della cena.

Mi mancano quei colori che la vita ha sbiadito: mi mancano le emozioni che non ho più sentito uguali. In tanti mi ripetono che, crescendo, si cambia e, irrimediabilmente, perdi per la strada gran parte di tutto ciò che abbiamo provato e che non proveremo mai più, di certo non in maniera uguale. E la mia mente torna indietro, a quando la sera aveva mille colori, a quando la notte sembrava davvero magica, a quando il mattino era colorato di cieli azzurri e aiuole verdi lungo le strade, dell’odore dei gelsomini e dei fiori d’arancio, dell’emozione delle prime mimose che sbocciavano, dello spettacolo del primo raggio di sole che si alzava da dietro i palazzi nel primo mattino. Come posso non pensare, ora, a tutto quello che si è perduto per sempre? Come posso non pensare, ora, a quei colori andati via, a quelle emozioni che non proveremo mai più uguali? Come posso non pensare ad una vita divenuta, ormai, una fotocopia ingiallita perduta dentro ad un cassetto? E di tutte quelle emozioni non restano che fotografie perdute in angoli remoti della mente, quasi come se potessero immortalare quelle sensazioni, senza riuscirci.

È solo che, se mi volto, tutto mi appare così tristemente lontano…

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