Il silenzio dentro la tempesta invisibile, quando ti perdi nel vuoto di quello che provi e non puoi fare vedere agli altri…
Il silenzio dentro la tempesta invisibile, con tutto il male che fa…
Chissà quante volte, nella vita, ci sarà capitato di mantenere il silenzio, magari proprio in quei momenti in cui, dentro di noi, si agitava una tempesta invisibile, che soltanto noi potevamo comprendere, che solamente noi potevamo vedere. Eppure, la vita ci pone spesso nelle condizioni di dover fare il proverbiale “buon viso a cattivo gioco”, senza poterci permettere il lusso di mostrare alcuna emozione, anche se in certi frangenti vorremmo urlare, anche se alle volte vorremmo piangere e far sentire a tutti la nostra disperazione, ma facciamo tutto il possibile per restare impassibili, per non mostrare un solo, minimo accenno di dolore o di emozione. Perché? La maggior parte delle volte, perché gli altri non comprenderebbero le nostre emozioni, e finirebbero con il criticarci stupidamente superficialmente senza neanche provare a capire ciò che stiamo provando in quel determinato istante. Tuttavia, è comprensibile: certe emozioni non sono facili da comprendere se non le si vive in prima persona, e probabilmente noi stessi non riusciremo a comprendere appieno il dolore o le emozioni degli altri, semplicemente perché ognuno vive quelle piccole e grandi emozioni a modo proprio, secondo determinati canoni personali che raramente possono essere compresi a pieno da chi ci sta di fronte. Ecco perché, certe volte, la violenza di una tempesta interiore lascia spazio al più invisibile dei silenzi, alla più totale freddezza sul viso, mentre dentro provi emozioni che comprendi soltanto tu. E sei sempre tu che sai cosa provi dentro, cosa senti mentre sei quasi sul punto di esplodere, ma non puoi permetterti affatto di perdere quell’equilibrio che ti contraddistingue. Sarebbe troppo difficile, non sarebbe possibile.
E va bene così: in fondo, gli altri non capirebbero. E sarebbe soltanto tempo, nuovamente, perso.