Quante cose stai perdendo per la paura? Te lo sei mai domandato davvero? Hai mai provato a risponderti sinceramente?
Quante cose stai perdendo per la paura? Pensaci…
Vi siete mai chiesti quante cose state perdendo per la paura? Vi siete mai domandati a quanti paesaggi state rinunciando, a quanti viaggi, a quanti luoghi, a quante esperienze, solo ed esclusivamente per la paura di affrontare l’ignoto e ciò che non si conosce? Io me lo domando spesso: in realtà me lo sono sempre domandato, ma, ultimamente, me lo domando un po’ di più, probabilmente perché il tempo che passa mi sta soltanto rendendo più saggio, o, verosimilmente, perché mi rendo conto che il tempo passa e non ritorna, ed ogni giorno sprecato, ogni tramonto che abbiamo rinunciato a vedere, ogni emozione che non abbiamo vissuto, sarà irrimediabilmente perduta per sempre. Qualcuno dice che esagero, che sono troppo pessimista, che estremizzo le situazioni, ma non penso ci sia nulla da dire: quando perdi la possibilità di vivere un’esperienza, quando perdi volontariamente la possibilità di mettere in atto un cambiamento, spesse volte perdi per sempre quel momento, perché potrai di certo riviverlo, capiterà sicuramente, ma non sarà mai uguale. Quante volte mi dicono “eh, ma sei esagerato! In fondo è solo un tramonto: sai quanti tramonti potrai ancora vedere?” Ecco: la mia risposta è sempre la stessa, ovvero che il tramonto che vedrò domani non è di certo quello che ho perso oggi, o che ho deciso di non vedere ieri. Ecco perché dovremmo tutti riflettere sul peso che la nostra ansia e le nostre paure hanno all’interno della vita che stiamo vivendo: nessuno dovrebbe aver paura di realizzare un desiderio, di scoprire posti nuovi, di fare nuove esperienze… Che poi, a conti fatti il problema non è tanto nel fare qualcosa, ma nell’avere il coraggio di cominciare a fare qualcosa! Mi spiego meglio: la paura, soprattutto l’ansia, viene definita “anticipatoria”, proprio perché inizia a disegnare nella nostra mente situazioni catastrofiche che, nella maggior parte dei casi, neanche accadono! Ecco perché, quando parliamo di “paura”, non parliamo del terrore di affrontare qualcosa, ma della paura di mettere in atto quella determinata azione pensando alle terribili conseguenze che la nostra mente tende a disegnare. Sarei stupidamente ipocrita se dicessi che è facile: no, non lo è. Ad un certo momento, o ti rassegni, e quindi trovi un equilibrio e accetti il fatto che non puoi fare più di così, oppure ti assumi la responsabilità di mettere ugualmente in atto le azioni che ti fanno paura, pur con la consapevolezza che soffrirai ed avrai paura, ma poi, in qualche maniera, riuscirai comunque a fare ciò che vuoi.
E regolarmente, ti renderai conto che tutta quella paura era soltanto una farsa della nostra mente!