Quel respiro che ti manca… Quella sensazione di sentirti in catene, rendendoti conto che le cose non cambiano mentre quella rabbia resta, perenne…
Quel respiro che ti manca… Quella rabbia che non va via…
La vita gioca a farti mancare il respiro: l’ansia, la paura, la rabbia, giocano a volerti strappare via la tranquillità, e tutto questo ti distrugge progressivamente, quasi senza che tu possa rendertene conto… Le giornate passano racchiuse in un silenzio surreale, e ciò che dovrebbe essere considerato errato, come l’abbandono, la solitudine, la tristezza, il vuoto, finiscono con il diventare quasi delle consuetudini che vengono forzatamente accettate, perché anche se non sei d’accordo non puoi fare niente per rendere le cose diverse da così. In fondo, non puoi cambiare chi ti abbandona, non puoi cambiare il comportamento di chi non ti reputa importante, di chi non ti reputa una priorità, e finisci con il restare da solo vivendo con te stesso, per inerzia, perché devi portare avanti la tua vita e trascinare il tuo tempo e le tue responsabilità, ma quanto vuoto, quanto schifoso e stupido dolore ti rimane dentro e tutto intorno, quanto tremendo silenzio e rabbia che nessuno vede, di cui nessuno si accorge e si rende conto, proprio perché, alla fine, ognuno non fa altro che pensare a sé, che pensare alle sue esigenze senza nemmeno curarsi degli altri, delle persone che dovrebbero essere realmente valide ed importanti. Ma no: alla fine non resta niente di concreto tranne che tutto questo stupido ed insensato vuoto, così inutile come tutto il tempo perso e sprecato che nessuno ti darà mai più. E non serve cercare di fare ragionare chi si ostina a non volere capire: è soltanto tempo perso inutilmente, perché comunque sia farà ugualmente ciò che vuole, che ti piaccia oppure no. E tutto questo diventa sempre meno accettabile, ma rende tutto più difficile.
E così ti manca il respiro, perché ti senti in catene in mezzo alla rabbia e al dolore…