Ho smesso di soccombere, e sono felice di averlo fatto! Adesso la musica cambia e cambiano le regole: sono io che decido di reagire!
Ho smesso di soccombere, e sono felice di averlo fatto, perché, adesso, le regole le decido io!
Con una certa dose di certezza praticamente assoluta, posso dire di aver intrapreso e portato avanti la precisa divisione di smettere di soccombere: ho smesso di avere paura di fronte alla stupida feccia umana che pretende di usare bullismo ed insulti per ribadire la propria forza, il proprio potere, il proprio dominio, ed ho iniziato a reagire, a uscire le unghia senza avere più paura. Adesso non mi pento di niente, e sono pronto a reagire quando qualcuno pensa di intimidirmi con la propria decerebrata deficienza, tipica di persone che non hanno niente dalla vita, tranne che perdere il tempo contro di me per far capire agli altri che esistono: è povera gente che va compatita! In fondo, cosa vuoi, non ci arrivano nemmeno loro, e a furia di sentirsi dire da tutti che sono una merda, che sono persone inutili, incapaci, meschine e prossime alla feccia e allo scarto della società, giustamente hanno finito con il rendersene conto, e per allontanare ogni ragionevole forma di dubbio circa la totale inutilità della propria persona, ecco che pensano di aver trovato il debole di turno da spellare. Peccato che, questa volta, si sbagliano!
Con questa gente non è necessario usare alcuna forma di violenza: sono come gli scarafaggi che anche se fanno schifo e letteralmente ribrezzo, basta dar loro un persone e tutto passa. Ecco: questi esseri amori e senza spina dorsale, come fossero amebe, sono persone che non possono pretendere di raggiungere chissà quale risultato all’interno della loro misera francamente vomitevole vita! Il loro divertimento è quello di cercare di far paura attraverso le uniche armi che hanno a disposizione, come ad esempio il bullismo, come ad esempio il mostrarsi forti da dietro un telefono o una tastiera, pensando di farsi forti in nome di uno strano anonimato che esiste solo nella loro testa. Ma vi rendete conto di come questa feccia, questo sputo, questo catarro della società cerca di farsi forza? Insultando in forma anonima, cercando di insufflare nell’altro il terrore dei loro messi attraverso forme di vera persecuzione.
Poverini, fanno quasi tenerezza: deve essere davvero brutto ritrovarsi ad avere la merda al posto del cervello! Peccato che non si siano ancora resi conto che, ormai, i tempi sono cambiati.
E nel frattempo che fate i leoni da tastiera, provate a vivere davvero anziché mendicare la vostra stoltezza di cui nemmeno vi rendete conto: siete solo dei repressi, e come tali perirete, vittime della vostra stessa cretinaggine!
E ora su, provate un po’ ad imboccare la strada del cesso, buttatevi dentro e tirate lo sciacquone: il vostro habitat naturale vi aspetta!