Il nervosismo e la collera sono davvero contagiosi!

Il nervosismo e la collera sono davvero contagiosi

Il nervosismo e la collera sono davvero contagiosi! Non è affatto un argomento da prendere “alla leggera”, e adesso vi spiego perché!

Il nervosismo e la collera sono davvero contagiosi: sembra uno scherzo, ma, decisamente, non lo è!

Qualche giorno fa, riflettevo su quanto il nervosismo e la collera siano altamente contagiosi: in particolare, mi è tornato alla mente un dipinto del 1954, intitolato proprio Trasferimento della Collera, in cui l’artista racconta il modo in cui il nervosismo, la rabbia, l’incazzatura si diffondano da persona a persona come un morbo invisibile capace di distruggere progressivamente rapporti, equilibrio, famiglie, persone!

E così, la mia mente è tornata al quotidiano vivere odierno, e ho cercato di pensare se quel dipinto potesse avere una trasposizione nel reale, in ciò che viviamo tutti i giorni: se ci pensiamo, basta soltanto una persona incazzata, di cattivo umore, per generare conseguenze a cascata su più persone, come un terribile “effetto Domino” in cui tutti cascano in queste dinamiche disfunzionali, uno dopo l’altro!

Immaginiamo, ad esempio, il caso di una persona incazzata ferma al semaforo: se la prende con tutti, sbraita per avere la precedenza, prende a male parole chiunque gli capiti sotto tiro. Qualcuno, soprattutto se vittima del “fuoco incrociato” della persona incazzata, potrebbe, a sua volta, perdere la pazienza, incazzandosi a sua volta. Sei l’incazzatura proprio non gli passa, poi, potrebbe giungere al supermercato, e prendersela con la persona che ha davanti a sé, a turno, alla cassa, per un non precisato motivo che potrebbe scatenare un vero e proprio litigio in maniera stupida! Il povero cassiere, stanco di vedere queste scene tutto il giorno, tutti i giorni, potrebbe perdere la pazienza, stanco e stressato da una pesantissima giornata di lavoro, e ritornare a casa. Una volta arrivato, sarà un attimo perdere la pazienza per qualsiasi stupidata gli capiti a tiro, di fatto generando ulteriore rabbia, distruggendo gli equilibri familiari, e continuando ad essere vittima – a sua volta – di questa terribile dinamica disfunzionale che non guarda in faccia niente e nessuno!

Se ciò che vi sto raccontando mi sembra un film dell’orrore, o, al contrario, una gigantesca esagerazione, sappiate che c’è ben poco da ridere: potenzialmente, il “morbo” della collera, dell’incazzatura, potrebbe viaggiare indisturbato ancora, ancora, ed ancora, tra le persone.

Che fare quindi? È semplice: la differenza la fa quella persona che, attraverso il suo carattere, attraverso il mantenimento della calma e dei nervi saldi, attraverso l’assertività, si dimostri immune a questo tipo di dinamiche, di fatto interrompendo questa mostruosa catena di incazzature reciproche che si diffondono in maniera potenzialmente incontrollata! A conti fatti, quella persona potrebbe essere chiunque: potrei essere io, potresti essere tu che leggi, potrebbe essere il tuo vicino di casa!

Saper mantenere la calma, la lucidità, i nervi saldi, è una grande dote che non tutti riescono a portare avanti: certo, comprendo molto bene che, talvolta, incazzarsi serve, specie quando ci troviamo di fronte a persone che scambiano la serafica calma di qualcuno per mitezza e pappamollagine, convinti – per questo – di poter approfittare di persone più riflessive perché “più sceme”, ma mi rendo anche conto che possiamo essere noi quelli che fanno la differenza. Un gesto infinitamente piccolo, come quello di non reagire alle provocazioni, può avere effetti enormi e su tante persone: spesso non ci riflettiamo, ma guardiamo le cose attraverso un’ottica più grande, attraverso uno sguardo più ampio. Ci renderemo conto che non solo avremo spezzato la catena della collera, ma, principalmente, avremo anche salvato noi stessi da queste dinamiche così disfunzionali, che possono soltanto farci male senza darci niente di buono!

Riflettiamoci. Ma soprattutto, impariamo a contare fino a dieci. E se proprio dovesse servire, incazziamoci si… Ma con moderazione: serve anche questo. Basta, come tantissime altre cose nella vita… Non esagerare!

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