E così, adesso, è veramente la fine… Le parole terminano e crollano di fronte alla realtà, che ormai non lascia spazio a nient’altro…
E così, adesso, è veramente la fine… Non resta più niente, ormai.
Adesso è veramente la fine. Vorrei dire moltissime cose in questa giornata dell’addio che conclude definitivamente un ciclo che non ritorna mai più, ma mi sento fracassato a mille pezzi.
Mi sento così solo e distrutto in questo momento che non riesco a spiegarlo. Oggi, così, abbiamo concluso il ciclo: avrei voluto dire delle parole durante la messa che ci ha congedato per sempre da te, ma purtroppo i tempi erano davvero troppo stretti, e non è stato possibile. Eppure ho ripensato tanto, in questi giorni, a tutto quello che abbiamo vissuto insieme, a tutto il tempo che è passato, e a tutto quel vuoto che resta adesso.
Già quando sei uscita fuori, oggi, ho capito che niente sarebbe più stato diverso: dopo tantissimi anni ininterrotti, oggi hai lasciato per sempre casa tua, casa nostra. E non lo hai mai fatto in tutti questi lunghi anni. Ma oggi, quando quegli omoni forzuti hanno spinto fuori le tue umili spoglie mortali, ho capito che non sarebbe rimasto più niente. Adesso sono davvero le battute finali. Adesso non è, davvero, rimasto più niente. Oggi ti abbiamo accompagnato a piedi verso la chiesa. La messa è stata davvero emozionante, lineare, e poi ti abbiamo accompagnato fino alla fine, fino al tuo nuovo vivere. Perché il corpo se ne va, certo, ma è solamente l’involucro dell’anima. É solamente un contenitore. Quello che è stato rimane, resta. E come diceva Ugo Foscolo, finché ci sarà chi ci ricorderà, saremo eterni.
Adesso, tutto è vuoto. Tutto è silenzio. Non è rimasto niente. Quando hanno posto la lastra di cemento nella tua nuova dimora perenne, quel ragazzo ci ha chiesto “date un ultimo saluto. Posso chiudere? Siete sicuri?” lo avrei voluto urlare che non volevo, che non avrei mai voluto, ma la vita, purtroppo, mi ha duramente insegnato che devi anche imparare a lasciare andare. Adesso godi del tuo nuovo vivere: hai una visuale rialzata, godi del paesaggio su una piazza, e mi piace pensare che sei tornata libera. Libera di essere quello che non eri più da, ormai, tanti anni. Libera di tornare tra le tue montagne. Libera di rivedere tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli. Ora sei libera. Ma ti prego, in qualunque posto tu sia ora, non ti dimenticare mai di me. Io ho bisogno di te, perché mi sento perduto, perché non è rimasto più niente. Se puoi, ti prego, metti una buona parola lassù. Ti prego.
Qui è tutto finito ormai. Quando tutto è terminato sono tornato a casa tua. Era anche casa mia. E c’è un silenzio che mi uccide, c’è un silenzio che non ha senso. C’è un silenzio che mi sento esplodere. Non c’è più niente. Ed io, ora, non so più dove trovarti. Vorrei ancora dirti tante parole, ma so che sei già nella luce. Ti prego, non ti dimenticare di me. Non ti dimenticare di tutto il bene che ti ho dato e di tutto il bene che mi hai dato. Vedo raccogliersi davanti a me le scene di una vita intera, i documentari che guardavamo insieme, tu che mi cantavi le canzoni di Claudio Villa. Adesso vedo solamente finestre abbassate. Ed io mi sento terribilmente perduto. E mi sento annegare dentro questo vuoto. Ho dato il massimo. E non ho più la forza di pensare a niente.
Sento solo che non ci sei più. Che urlo e non mi senti più. E non riesco a non pensare che non c’è più nulla di te. Magari ora mi sveglio e l’ho solamente sognato. Magari. Ma tu sei già via. Ed io non so più che fare. E sto continuando a scrivere per non avere il coraggio di chiudere, e rendermi conto che questo è un addio. Grazie di ogni cosa che hai fatto per me. Ora va. Sei libera per sempre. Non ti dimenticare di me. Ti prego.
Ora va. Ti lascio andare. Ti ho voluto veramente bene.
In memoriam