Vuoti a perdere, dentro il niente che resta in questo triste niente che è tutto intorno. Dentro il dolore che rimane e le lacrime del silenzio.
Vuoti a perdere, in questo silenzio che ti distrugge.
Accade in questo modo quando hai il silenzio tutto intorno e, progressivamente, resta ben poco o nulla di parole e sentimenti, di gioie e progetti, ma tutti sembra allontanarsi, andare via, lontano, nel silenzio e nel niente che c’è tutto intorno. Il vuoto sembra inghiottire, il vuoto sembra far scomparire, il vuoto sembra andare lontano verso ogni pensiero che la mente creava, verso ogni singola voglia di stare insieme, di raccontare quello che avevi dentro, ma che diventa inutile se, a conti fatti, non c’è nessuno che lo ascolta. E così, rimane tutto nel vuoto. Rimane tutto nel silenzio e nel dolore di chi avrebbe voluto dire e dare tanto, fare e pensare, osservare, costruire, ma si ritrova solo a vedere di dare un senso ad un futuro che non sai neppure quale sia e se esiste veramente!
In fondo, sembra quasi che prete persone siano predestinate al dolore. Certa gente sembra semplicemente destinata a dover soffrire, a dover piangere una qualsivoglia forma di sofferenza che li porta a rimanere dentro il silenzio delle giornate, dentro il vuoto del vivere costante e giornaliero. Rimane solamente questa voglia innata di voler ascolto, di sapere che è importante ciò che abbiano dentro e che abbiamo da dire, ma cosa rimane alla fine, cosa resta se non questo triste senso di silenzio che fa da padrone al tempo che passa così, tutto uguale… Cosa rimane alla fine dentro quello stesso vuoto che credevi fosse andato via per sempre? Che rimane se non un silenzio che urla la sua presenza? Che rimane se non il vuoto, che sembra non finire più…
E così, la vita scappa via nelle giornate che diventano sempre più corte, nel tempo che non ritorna e che rimane immobile ad aspettare qualcuno o qualcosa che non c’è, o forse non c’è mai stato. E in questo vuoto a perdersi, resti solamente tu. Come era ieri, come è oggi, come sarà domani.