Peggio di chi è causa del suo male c’è chi non se ne rende conto, ed è pure peggio non riuscire a capacitarsi delle proprie responsabilità!
Peggio di chi è causa del suo male c’è chi non se ne rende conto. E a conti fatti, ve lo assicuro, è pure peggio!
Esistono persone che – un po’ per il proprio background personale, un po’ per limiti insiti – non si rendono conto di ciò che sono e dei modi in cui si comportano: sono le stesse persone che, nella maggior parte dei casi, molto spesso, si ritrovano a creare situazioni che pensano essere le migliori, che credono possano essere quelle più produttive per la loro vita, per il loro essere, che quasi le facciano uscire vincitrici, ma che – a conti fatti – non fanno altro che danneggiarle più di quanto esse stesse non si rendano conto. E’ il caso di chi, ad esempio, distrugge rapporti, storie, amori, amicizie, o rinuncia ad impieghi, se ne va, abbandona, per poi ritrovarsi solo (o sola) e piangere la mancanza di qualcuno, magari proprio della persona che ha abbandonato in maniera tanto estrema.
Sono persone irruente, persone che non riflettono sulle conseguenze delle proprie azioni, ma che – ancora peggio – non hanno nemmeno il coraggio di ammettere i propri errori: in fondo, essere irruenti, avere un carattere “fumantino”, essere persone agiscono d’istinto e di getto, magari sbagliando, può anche essere (relativamente) comprensibile e giustificabile se la persona ne è consapevole, si accorge dei propri errori, chiede scusa e fa di tutto affinché quegli errori non si ripetano. Ma diventa completamente inaccettabile se la persona ha anche la pretesa di essere inattaccabile e non ha neppure il minimo interesse a rendersi conto di quanto sia errato comportarsi in quel modo!
E’ la “forma” ad essere errata: si può sbagliare, tutti possiamo sbagliare, è nella natura umana. Ma insistere, perseverare nell’errore e avere la pretesa di passare per povere vittime, o magari nemmeno importarsi del male fatto alle persone per il proprio comportamento, è segno di bruttezza interiore, di immaturità ed incapacità di autocritica e di ammissione dei propri sbagli.
Ecco perché peggio di chi sbaglia – e non capisce che è causa del proprio male! – c’è chi neppure se ne rende conto!