Ancora una volta, devo dire grazie solamente a me stesso, a me che ho fatto tanto nel dolore, nel silenzio, nell’abbandono, senza mai arrendermi!
Ancora una volta, devo dire grazie solamente a me stesso, che non mi sono arreso quando sarebbe stato più semplice…
Ancora una volta, devo guardarmi allo specchio e ringraziarmi, ringraziarmi da me, ringraziarmi da solo per quello che sono, che sono diventato, per tutto quello che ho posto in essere, per tutte le dinamiche che ho sempre cercato di creare, per tutte quelle volte in cui ho preso la decisione di non arrendermi nonostante fosse chiaro che lasciare stare, lasciare andare, buttare tutto all’aria sarebbe stata la soluzione più facile. Eppure, anche strisciando, anche con le lacrime, anche con il dolore che mi distruggeva a mille pezzi, ho sempre cercato di trovare soluzioni, di reagire, di perdermi ma sempre rimanendo sulla strada: ho smosso montagne intere, ho cercato soluzioni anche laddove sembrava davvero impossibile, però ho sempre cercato di trovare un sentiero, un cammino da seguire.
Mi hanno fatto del male, la vita mi ha fatto del male, le persone mi hanno fatto del male senza nessuna pietà e remora, mi hanno lasciato solo senza troppi complimenti e abbandonato con grande facilità. Eppure, anche rimasto da solo, anche lasciato perdere come una scarpa vecchia, non ho mai perduto il bisogno di trovare alternative. Mi sono ricostruito nel dolore: ho iniziato a fare nuove cose, ho ricominciato a coltivare i miei interessi e ripreso in mano i miei studi musicali, ma, più di tutto, ho cominciato a coltivare il coraggio. Coraggio di fare le cose da solo, di andare nei posti da solo, di andare a sentire la musica da solo, di conoscere nuova gente, di farmi accettare in nuovi gruppi, di ridere insieme a persone nuove, di conoscere persone nuove, di ammettere di aver bisogno di nuove opportunità e nuove speranze.
Ho avuto il coraggio di raccontare la mia storia, di raccontare tutto quello che ho passato negli ultimi otto mesi, di tutto quello che mi è successo in cascata, raccontando tutta la forza e il coraggio che ci vogliono per non arrendersi, per poter andare avanti. Ma più di tutto, mi sono reso conto di quanta gente mi sia stata accanto, in una maniera o in un’altra, con le parole, anche solo con una piccola ma significativa presenza, anche solo con un messaggio, anche solo con un “come stai”, con un “stiamo un po’ insieme”.
Ma al netto di tutto questo, ho avuto il coraggio di guardarmi ancora una volta allo specchio. E asciugare il sangue delle mie ferite, attendendo che il tempo e la vita le aiuti a rimarginarsi!