Le “famiglie setta”, veri e propri regimi totalitari del terrore in cui tutti alimentano la disfunzionalità degli altri: gruppi da cui è meglio stare alla larga!
Le “famiglie setta”: quasi una sorta di “caso di studio”.
Esistono famiglie – e ne ho conosciute – che sono delle vere e proprie sette, dei veri e propri regimi totalitari, in cui i membri si rappresentano e si difendono tra di loro, in cui l’accesso di membri esterni è completamente sbarrato a persone estranee al nucleo in questione, e quei pochi che vi hanno accesso sono persone che accettano, più o meno volontariamente, le precise e serrate regole che questi nuclei disfunzionali creano.
Gli appartenenti a questi gruppi chiusi, infatti, si difendono e si danno forza tra di loro, facendo quadrato e forza comune contro qualsiasi situazione possibile: se uno solo dei membri si trova in difficoltà, ecco che arrivano le interforze rappresentate dagli altri membri della famiglia, a sostenere i loro singoli rappresentati. Badate bene, però, a non commettere l’errore di considerare queste dinamiche come funzionali e funzionanti: al contrario, si tratta di dinamiche altamente viziose e disfunzionali, che non fanno altro che alimentare il ciclo di totale follia che alberga all’interno di questi piccoli regimi totalitari, di questi “micromondi” che bloccano l’accesso verso l’esterno.
Sono gruppi che vivono con le loro regole: hanno i loro riti, le loro tradizioni, i loro eventi, le loro abitudini, e se qualcuno, dall’esterno, ha la disgrazia – perché di questo si tratta – di incappare in uno di questi gruppi familiari, è meglio che si metta nell’ottica di andare incontro a guai personali serissimi, a pressioni psicologiche di ogni tipo, a mortificazioni di ogni genere. Anzitutto, la regola cardine è quella di non essere accettati: tu non fai parte della famiglia, e per questo motivo sarai sempre e rigorosamente escluso da ogni eventi che riguardi quel gruppo totalitario chiuso. Inoltre, puoi anche provare a seguire le regole di quel gruppo, puoi anche provare ad uniformarti, ma sarai sempre visto come un componente esterno, come un “extra”, che non sarà mai del tutto integrato all’interno di quella stessa famiglia. Inoltre, ti ritroverai costretto a dover accettare canoni estetici e formali ben precisi: ti sarà vietato avere anche un minimo difetto estetico, fisico, perché verrai visto di cattivo occhio, perché verrai visto come quello “socialmente inaccettabile”, proprio perché rovini l’immagine di quel gruppo che pretendere di esporsi come perfetto e senza nessun tipo di difetto. Tu sei imperfetto, tu non vai bene.
Ed ecco che, proprio per via di quell’unione distorta di cui abbiamo parlato, ti ritroverai contro ogni componente di quel gruppo: il primo passo sarà quello dell’esclusione. Per prima cosa verrai escluso, diventerai invisibile. A seguire, preparati a ricevere sensi di colpa ed importanti pressioni psicologiche: i componenti di quel gruppo faranno quadrato contro di te, iniziando a mortificarti, a scagliarti contro pressioni di natura psicologica, sensi di colpa, e faranno tutto il possibile per farti sentire una persona errata ed insensata. Il fine ultimo sarà quello di cercare di ottenere il tuo annullamento personale, la tua distruzione interiore, per esserti permesso di andare contro le regole di quel gruppo, il solo che può decidere cosa è giusto e cosa non lo è.
E se uno dei componenti di quel gruppo decidesse di seguire il tuo cuore, abbandonando l’aspetto unitario e riappropriandosi di se stesso o di se stessa? In quel caso, la punizione sarà esemplare: inizieranno le scenate epiche, gli attacchi isterici, lacrime e svenimenti per la delusione di quei componenti “che tanto hanno fatto per te”, “dopo tutto quello che abbiamo fatto per renderti felice”, e, a poco a poco, inizierà una progressiva e costante operazione di “lavaggio del cervello” mirata a far rientrare quella persona nel gruppo totalitario a cui è destinata. Una vera e propria setta da cui si entra, ma non si esce: dall’esterno, però, queste persone coltivano la maschera della famigliola allegra, felice, serena, unita, in cui tutti vogliono bene a tutti. Ma chi la vive dall’interno, credetemi, scopre dinamiche a dir poco aberranti.
Se tu che mi stai leggendo credi che io stia esagerando, sbagli. Perché sono cose che ho visto e vissuto con i miei occhi.