L’amore vero è anche porre sani limiti agli altri per tutelare i sentimenti: sfido chiunque a volermi dimostrare del contrario. E vi spiego perché.
L’amore vero è anche porre sani limiti agli altri per tutelare i sentimenti: vi spiego perché.
Se ami davvero una persona, se davvero una persona è, per te, importante, ma importante a tale punto da non poter rinunciare all’amore, al cuore che ti dona, devi avere il coraggio di porre sani limiti agli altri!
Se una persona, un amico, un parente, una madre, un padre, ostacolano in qualche maniera il vostro amore, non devi scegliere tra l’amore e i genitori, tra l’amore e gli amici, ma devi avere le PALLE di saper dire NO: devi avere il coraggio di NON RINUNCIARE a quel sentimento solo perché qualcuno si mette in mezzo tra di voi o tenta di ostacolarti in qualche maniera! Certo, questo comporta delle cose fondamentali: anzitutto, deve esserci AMORE VERO, a riprova di quanto valga veramente quel sentimento e a riprova di quanto sia importante farlo vivere, ma, soprattutto, deve esserci MATURITA’, deve esserci la consapevolezza di saper dire NO.
Immaginate, ad esempio, di ritrovarvi con una ragazza – o un ragazzo – comunemente definito “mammona” (o “mammone”): una persona completamente dipendente da mammà che, magari, per tenere la figlia o il figlio ben stretta a se, non manca di viziarla sotto ogni aspetto possibile. Come si può anche solo lontanamente pensare che una persona del genere scelga l’amore anziché andare anche solo MINIMAMENTE contro una madre così? Ecco che ci troviamo di fronte ad un rapporto ESASPERATO, ad un rapporto MORBOSO, DEVIATO E MALATO, tra una madre padrone e una figlia succube, in cui entrambe alimentano quella che la Psicologia definisce “Follia a Due“, in cui queste dinamiche distorte, viziose e disfunzionali, vengono alimentate a vicenda: ci troviamo di fronte ad una figlia o un figlio completamente dipendente dalla figura genitoriale, che a sua volta si comporta da madre/padre mammone, alimentando catene invisibili attraverso il costante viziare la figlia o il figlio, attraverso un attaccamento morboso, esagerato, costante, che viene, però, spacciato come “profondo affetto”, quando, al contrario, è la riprova, la dimostrazione pratica e concreta di una catena che andrebbe spezzata…
Ma purtroppo, quando ti ritrovi di fronte ad una figlia (o un figlio) completamente dipendente da dinamiche di questo tipo, in cui le catene vengono alimentate attraverso il viziare costante, attraverso il trasformare la vita della figlia (o del figlio) in una moderna Bengodi, che a conti fatti rende questa persona vittima totalmente ignara di una madre (o di un padre) egoista ed ipocrita, che pretende che la figlia (o il figlio) siano solo e soltanto per se, che pretende di scegliere della sua vita, che pretende di muovere i suoi stessi fili, non puoi aspettarti miracoli.
E’ come una sorta di ipnosi: questo tipo di dinamiche completamente folli, di fatto, ipnotizza la figlia (o il figlio) al volere della madre (o del padre) ma lo spaccia per affetto profondo, per profondo amore genitoriale, ma siamo di fronte alla più elevata dimostrazione di disfunzionalità. Inutile cercare di far ragionare questa gente: come ogni persona dipendente da qualcosa, ti dirà che il problema sei tu, ti dirà che stai soltanto tentando di allontanare l’affetto della madre (o del padre) per chissà qualche motivo, e ripeterà in maniera ossessiva che non c’è nessun problema, che lo vedi soltanto tu, che il problema è solo nella tua mente.
Anzi, sapete esattamente cosa accadrà? Inizierà la subdola arma della manipolazione mentale: allo stesso modo in cui la figlia (o il figlio) sono stati manipolati attraverso queste dinamiche invisibili, la stessa dinamica verrà applicata su di te, che rappresenti un “elemento di disturbo” troppo pericoloso, perché capace di accendere il lume della ragione! Inizierà, così, la sfilata dei sensi di colpa: inizieranno a farti credere di tutto e ad incolparti di tutto. Inizieranno a dire che sei geloso, che vuoi spezzare il rapporto tra madre (o padre) e figlia (o figlio), che stai cercando di allontanarli, quando in realtà vuoi soltanto far capire a questa gente che c’è un problema reale, concreto, netto. E’ tutto inutile, e devi avere piena consapevolezza del fatto che le stesse armi verranno usate su di te: il finale, beh, è presto detto. Questo tipo di dinamiche, se non curate, sono MICIDIALI, e a farne le spese sarai solo e soltanto tu, che verrai fatto fuori dalla figlia (o dal figlio) per mezzo della manipolazione psicologica della madre (o del padre), che non mancherà di festeggiare (fisicamente) l’essere riuscita (o riuscito) nel proprio intento.
Vi sembrano le cronache di un pazzo? Provate a viverlo sulla vostra pelle, e poi ne riparliamo!