Con il tempo, capisci che non hai niente da rimproverarti, e questo ti fa rendere conto che, alla fine, non sei certo tu quello che deve riflettere…
Con il tempo, capisci che non hai niente da rimproverarti… E alla fine, va bene così!
Il passare del tempo ti fa rendere conto che, alla fine, non hai niente di cui doverti rimproverare: è una consapevolezza che hai sempre avuto, da sempre, dal principio, avvalorata anche dalle persone che ti sono accanto e ti vogliono bene, ma è il tempo a confermare non soltanto quello che hai sempre visto con i tuoi stessi occhi, ma anche ciò che quella gente, quelle persone, hanno sempre affermato parlando di te e del tuo cuore buono e pieno di bei sentimenti.
Qualche volta ti sei domandato se non fossero affermazioni dette soltanto “per amicizia”, ma hai subito pensato che quella gente, proprio perché ti vuole bene, non direbbe mai qualcosa soltanto per “farti felice”: in fondo, non sei certo il tipo di persona che hai bisogno del contentino e della “claque” assoldata per applaudirti qualsiasi cosa tu dica. Chi ti vuole bene è anche chi, con sincerità, ti fa capire se e quando sbagli, e se quella gente ti ha sempre ripetuto “non hai nulla da rimproverarti”, allora è la verità. Ed il tempo, alla fine, non ha dato torto ne a te ne a loro: riavvolgendo il nastro dei sentimenti che hai dato a persone che nemmeno sanno cosa sia un cuore, ti rendi conto che, guardando razionalmente le cose, chi ha sofferto sei tu, chi ha subito il dolore e la cattiveria sei tu, chi ha subito l’abbandono, la mancanza volontaria, il silenzio usato come forma punitiva, l’assenza, sei solo ed esattamente tu.
Ancora peggio, poi, quello schifoso vizio di cercare di far sentire in colpa l’altra persona per colpe che sono proprie di chi, appunto, si comporta in questo modo così disdicevole: per fortuna, sei maturo abbastanza per non cascare in questi giochetti così puerili.
Ecco, puerile: forse la parola giusta è questa. L’immaturità che porta a non rendersi conto del valore vero della gente, del cuore, dell’amore puro, dei sentimenti che fanno e vogliono fare, realmente, la differenza. Forse è tutto qui il succo del discorso: non hai colpe tu che hai amato davvero, tu che volevi veramente amare, sorridere e far sorridere, tu che volevi soltanto vivere quell’amore che hai sempre cercato e credevi di aver trovato in una persona semplicemente sbagliata. Non puoi essere tu l’errore, ne può esserlo il tuo cuore così colmo di amore e, purtroppo, così debole di fronte al dolore subito: non cadere mai nell’errore di sentirti in colpa per cose che non hai neppure fatto.
Non puoi essere tu l’errore: tu che sei abituato ad innamorarti del cuore, dell’anima e dell’interiorità della gente. Come pretendi che una persona che di te vede solo l’involucro esterno, e si vergogna di te se hai un cuore bellissimo ma un qualsiasi difetto esteriore, risolvibile, ma pur sempre esterno, possa rendersi conto che ciò che vale davvero è il cuore e non il corpo nella sua parte più superficiale? Cosa pretendi da gente che mette al primo posto la parte esteriore, da curare come una maschera sociale per mostrarsi perfetti, mentre la sua parte interiore cade a pezzi come una cantina abbandonata?
Tu hai un cuore, un cuore vero e pieno di amore sincero. E chi non sa cosa sia l’amore, semplicemente, non può rendersene conto: in fondo, è gente che non sa cosa significhi amare davvero, accecata dal materialismo, dall’arrivismo, dall’egoismo, dalla ricerca sfrenata di consensi, di carriera, di “scalata sociale”. E’ gente che vede soltanto il proprio successo personale, egoisti ed egocentrici da fare pena: gente che mette al centro l’esteriorità senza curare la propria interiorità, come scatole bellissime tristemente vuote. Prima di curare l’esteriorità, imparate a curarvi l’interiorità: un corpo artefatto, prima o poi, perderà la sua parte esteriore e superficiale. Ma un bel cuore ed una bella anima, resteranno stupendi per sempre, e sapranno davvero fare la differenza.
Tutte parole al vento per chi non vede altro che se stesso.