Il costo di ricominciare: un prezzo salato da pagare per ritornare a vivere in mezzo a piccole e grandi difficoltà che la vita ti pone di fronte.
Il costo di ricominciare: il dolore di ripartire.
Ricominciare a vivere ha un costo, e vi posso assicurare che è tutto tranne che semplice: ricominciare a guardare le cose diversamente, allontanarsi da ciò che da chi abbiamo amato, nonostante c’era ancora tantissimo da dire e da fare, nonostante siano rimaste da dire miliardi di cose, è una sofferenza che la mente non risparmia, e che, gioco forza, si ripercuote anche sul corpo.
Quel corpo che tanto ha amato, che tanto stava bene, che tanto era felice nell’avere accanto chi rappresentava il suo naturale completamento, il suo sogno che si avverava dopo anni di preghiere, adesso soffre questo allontanamento, e ancora di più soffre la violenza del doversi allontanare, del dover lasciare perdere, del dover ricominciare a pensare a se stessi. E vi assicuro che è una sofferenza fisica, reale, fatta di un cuore che galoppa veloce e nei momenti più strani, di tensione che smorza il respiro, di aria che manca, di ansia che ti divora e con il quale devi imparare a convivere, almeno finché il tuo corpo non avrà compreso che non ci sono altre vie d’uscita, mentre lo stomaco, ormai, sembra vivere di vita propria, quasi come avessi un vulcano acceso dentro, di lava che ribolle e brucia, e le notti, esattamente come i risvegli, sono costellate di queste sensazioni così terribili, che diventano tali se non le conosci, ma che, se sai cosa sono, se conosci il loro senso ed il loro significato, diventano solamente sfiancanti nel vivere un tempo di recupero forzato ed obbligato, in cui il tuo corpo non si rende ancora conto che non è rimasto più niente!
E’ come se la violenza fatta alla mente, con la scelta di allontanare tutto quello che, ormai, sembra non avere più senso, si ripercuota inevitabilmente sul fisico… E pensare che tutto questo nasca dalla precisa scelta di una persona che, in maniera deliberata, decide di ridurci in questo modo, fa ancora più rabbia, soprattutto se chi ti ha ridotto così sapeva che avevi già vissuto questo incubo, sapeva quanto fossi fragile, e ha preferito alimentare il proprio egoismo ed egocentrismo piuttosto che pensare al tuo bene! La dimostrazione di quel maledetto egoismo, di quel maledetto egocentrismo, ritorna prepotentemente in mille dimostrazioni pratiche, a cui è impossibile non dare seguito, impossibili da non vedere, da non osservare: questa sofferenza è la riprova di quanto tu stia cercando di allontanarti da ciò che resta, da quelle macerie che restano, ormai, senza vita dentro di te, ed il tuo corpo, questo, lo sa, e cerca in tutti i modi di aggrapparsi alla speranza… Ma esattamente, quale?
E’ un corpo che urla il bisogno, che urla la sofferenza, ma che per quanto possa urlare con tutta la forza che ha, non verrà ascoltato: e così nasce la sofferenza fisica, nasce il dolore, nasce questo stare male senza alcun senso, tranne quello del cercare di ricominciare. E’ la sofferenza di chi ha un cuore troppo grande per non sentire il dolore di questo silenzio.