Cosa hai dovuto subire per amore? Ricordi e riflessioni di sofferenza da parte di chi ha, davvero, messo il cuore e mille speranze nelle mani di gente insensibile…
Cosa hai dovuto subire per amore? Riflessioni nel silenzio…
“Ti rendi conto di cosa hai sopportato e subìto per amore? Questo significa che il tuo amore era davvero grande, era davvero reale, immenso!” Queste parole me le ha dette una mia amica, parlando, raccontando le mie vicissitudini. E mi sono reso conto di quanto ho dovuto, realmente, sopportare per amore. L’ho fatto e non rinnego niente. Perché per amore ho, davvero, subìto tanto…
Per amore ho subito grandi mortificazioni, sempre in silenzio: sono stato mortificato per i miei problemi, e fa male ancora adesso la violenza di certe frasi, sentirmi dire parole che hanno dimostrato quanto poco si tenesse al cuore, all’anima della mia persona, e quanta superficialità facesse, invece, da padrone a certi discorsi… Per amore mi sono, spesso, dovuto accontentare delle briciole, sempre in silenzio per non ferire l’altra persona: eppure, nonostante più e più volte avessi raccontato ed esternato ciò che mi faceva male, sono rimasto in silenzio, sempre e soltanto per amore, sempre e soltanto per il bene vero che avevo dentro, perché amare, per me, significa anche mettere il cuore oltre l’ostacolo. Cosa che, evidentemente, altre persone non hanno fatto.
Per amore sono stato in silenzio quando mi rendevo conto di non essere così importante da rispettare gli impegni, gli orari, gli appuntamenti: in fondo, io ero quel poveraccio che aveva soltanto un cuore che non aspettava altro che vedere la persona amata, figurati. Non ero, poi, così importante, e non lo sono stato quando sono stato abbandonato come una scarpa vecchia, senza neppure il coraggio di guardarsi negli occhi, a dimostrazione di quanto fossi nulla. Un nulla con un cuore stracolmo di amore. Per amore ho subito assenze lunghe anche settimane, restando in silenzio e da solo in tutti i miei momenti importanti, in cui mi sono reso conto di non essere la persona più importante di chi, per me, rappresentava davvero tutto: ma l’amore, per me, è riuscire sempre a capire, a comprendere l’altra persona. Peccato soltanto che non sia successo con me, anzi: più cercavo di capire, più cercavo di esternare i miei bisogni, più venivo colpevolizzato! Io ero quello errato, io ero quello che non doveva ragionare in questo modo: non dovevo pensare alle assenze, non dovevo lamentarmi della voglia di una presenza fisica al mio fianco…
Potrei ancora continuare nel racconto di tutto il mio bagaglio di sofferenza che, però, non sentivo, o di cui, probabilmente, neppure mi accorgevo, perché per amore ero quasi cieco, talmente accecato da quel sentimento bellissimo che sentivo. Io, che per amore mi sono battuto a viso aperto contro tutto e tutti, e si: lo rifarei, e vado fiero del mio coraggio, e vado assolutamente fiero di ciò che ho detto a viso aperto, perché sono una persona schietta, onesta, sincera, e non le mando a dire a nessuno. Per me possiamo anche discutere senza litigare, confrontarci, chiarirci, ma dopo cinque minuti per me è tutto passato: io mi sono battuto contro chiunque stesse tentando di rovinare quel rapporto, contro chiunque stesse tentando di distruggere l’amore che era anche mio, ma ho subìto la violenza dell’irriconoscenza, dell’essere svilito e sminuito dell’importanza e del valore che meritavo davvero.
Eppure, intorno a me la gente continuava a ripetermi: “sei un signore, davvero. Non hai niente da rimproverarti”, e in cuor mio so di essere stato vittima dell’aridità, vittima di chi da il cuore a chi non sa cosa farsene, lo so. Ma più di ogni altra cosa, ho capito cosa voglio. Vuoi essermi accanto? Al tuo fianco avrai una persona che non ti lascerà mai, che sarà sempre accanto a te, che ti renderà felice con tutte le sue forze. Ma tu devi esserci, ogni giorno. La tua presenza deve essere accanto a me, deve essere presente, costante, deve essere vitale, viva, deve essere preziosa, deve darmi futuro come io voglio darlo a te, deve essere da completamente al mio cuore, al tuo cuore. Devi dimostrarmi che mi ami, devi dimostrarmi ogni giorno l’amore che senti, esattamente come lo dimostro a te, ogni istante che passa, attraverso la concreta presenza, attraverso l’esserci davvero, attraverso il viversi e l’arricchirsi vicendevolmente: mi dispiace ma io, alle belle parole, ai meravigliosi discorsi, alle parole infiocchettate buone soltanto come specchietto per le allodole, non credo più. Non accetto più alcun compromesso: se mi ami, se ti assumi la responsabilità di amarmi, di volere un rapporto con me, se scegli il cuore, devi farlo davvero, devi farlo fino in fondo, perché sono stanco di dare il mio cuore a gente irriconoscente, incapace di comprendere il valore di quel sentimento, di quel bene che porgo tra le sue mani.
Se mi ami devi farlo con i fatti concreti: io non mi accontento più.