Smettiamola di giustificare chi, semplicemente, è cattivo! Evitiamo di trovare sempre giustificazioni ai comportamenti fin troppo chiari della gente!
Smettiamola di giustificare chi, semplicemente, è cattivo! Una volta e per tutte, davvero, basta!
Smettiamola di giustificare chi, semplicemente, ci fa del male con mille scuse diverse: se una persona ti ferisce, se una persona fa poltiglia del tuo cuore, nonostante mille ragioni che possa avere, non va giustificata, ne il suo comportamento va, in qualche modo, incentivato! Al netto del cosiddetto “libero arbitrio”, esistono modi e modi per ragionare e riflettere in maniera matura e sensata: fare del male alle persone attraverso le parole, i gesti, i modi di fare, attraverso l’egocentrismo mascherato da “autotutela”, non può trovare nessun tipo di giustificazione.
Nella vita possono accadere tante cose, ed ognuno è libero di prendere la strada che meglio desidera: di certo, quello che fa la differenza sono i modi e la maturità di voler affrontare i discorsi, di volere bene, di amare, di tutelare i rapporti. Se, di base, non c’è reale interesse, e se di base non c’è mai stato, il dolore è anche doppio, perché non soltanto vieni trattato in maniera da soffrire, in maniera da frantumarti a mille pezzi, ma ti ritrovi a che fare con una spietatezza che non avevi mai sperimentato in quelle persone verso cui avevi investito il cuore, le emozioni, il futuro. No, mi dispiace: non posso giustificare il dolore, non posso giustificare la spietatezza. Posso sicuramente comprendere chi scappa da situazioni gravi ed importanti, ma non chi se ne va con grande superficialità di intenti – chiunque esso sia, beninteso! – dimostrando quanta aridità abbia dentro, quanta poca empatia, quanta poca voglia di vivere un amore vero ma, principalmente, di tutelarne l’esistenza e l’integrità.
Se, di base, non c’è quell’amore vero, se di base non c’è quel sentimento che ti unisce talmente tanto ad una persona da impedirle di andare via, significa soltanto aver dato il proprio cuore ad un fantasma, la cui maschera – prima o poi – cade rovinosamente, ed inevitabilmente…