Saper ammettere di aver sbagliato: non è affatto una cosa semplice ne immediata, ma, contemporaneamente, è un dono molto, molto importante!
Saper ammettere di aver sbagliato: non è solo questione di “maturità”…
Riflettevo sul fatto che la sofferenza personale, interiore, ti aiuta a riflettere e comprendere anche i tuoi sbagli, anche quelli fatti in buona fede. Per quanto strano ed assurdo possa sembrare, talvolta puoi sbagliare anche in totale ed assoluta buona fede, magari per troppo amore, o per troppo bene verso una persona che, per quanto strano sembri, può trasformarsi in fastidio, dando un curioso effetto negativo.
Sono umano, posso sbagliare pure io obiettivamente, e credo che la cosa importante sia rendersene conto. Non tanto per una sorta di “vanto” ne per una questione di “pulizia della propria coscienza”, quanto perché è giusto fare i conti con se stessi ed essere abbastanza maturi da ammettere i propri errori e mancanze varie. Anche se, spesse volte, si sbaglia per un eccesso di attenzioni, di bene, di precisione, esistono sbagli gravi e sbagli fatti con il cuore. Sarebbe ingiusto dare agli sbagli lo stesso peso: chi sbaglia creando un dolo, facendo del male, non potrà mai essere paragonato a chi sbaglia in buona fede, per troppo amore, per il troppo bene verso una persona. E si, talvolta mi è anche successo: voler troppo bene a qualcuno, per esempio, ti porta ad avere comportamenti che altri possono equivocare, diventando dannosi più che virtuosi!
Io, come essere umano, sono fiero di essere fallace, e sono fiero di rendermi conto quando sbaglio (ripeto, in buona fede, senza dolo!) e quando va chiesto scusa. Perché è giusto che sia così, e non ci sono scuse che tengano. Questo mi aiuta ad essere una persona sempre migliore, che dall’autoapprendimento potrà sempre più migliorare se stessa. Ho fiducia nel futuro!