A cosa potersi aggrappare di fronte alle difficoltà? Ci facciamo spesso questa domanda, ma difficilmente, talvolta, si trovano le risposte…
A cosa potersi aggrappare di fronte alle difficoltà? Quando osservi intorno a te la situazione e vedi che ci sono tante cose che non vanno – per carità, non certo per “colpa” tua -, a cosa puoi aggrapparti per cercare di non mollare la presa? Sarebbe, in fondo, la soluzione più logica: ad un certo momento, vedi che la barca sta affondando, e tu prendi e scappi via, e chi si è visto si è visto. Decisamente vigliacco come ragionamento, ma quando si tratta di dover salvare almeno noi stessi, qualcuno potrebbe anche metterlo in atto, e salvare il salvabile, quantomeno, del proprio vivere quotidiano.
Ci deve, però, senz’altro essere un modo diverso di agire, di ragionare, di osservare le cose: talvolta tenti anche di capirne di più, cerchi di pensare che domani sarà meglio di oggi, ma le cose rimangono statiche e ferme sulle stesse lunghezze d’onda, e non cambia niente tranne che quella statica impronta di vuoto, in cui ti ritrovi a dover fare i conti con tutto quello che avresti voluto lasciarti alle spalle, e che, invece, torna prepotente, in forme diverse, ma seguita a tornare senza che tu possa mai fare nulla per cambiare la situazione.
E così diventa veramente sfiancante e svilente: attendi qualcosa, attendi un cambiamento, attendi speranzoso, ma a conti fatti cosa fa la reale differenza? Nulla: si resta li ad aspettare, ad attendere, a guardarsi in giro, e i giorni passano tutti identici, e quello scoramento che senti si va facendo sempre più grande, e ti dispiace veramente, veramente tanto…
Ancora una volta, ti ritrovi a chiederti a cosa puoi aggrapparti di fronte alle difficoltà, ma, ancora una volta, la risposta è ben lontana dall’essere trovata…