Ma chi me lo fa fare, alla fine? Ho perso il conto delle volte in cui ho ripetuto questa frase a me stesso, cercando, sempre, di trovare una risposta…
Ma chi me lo fa fare, alla fine? Che poi uno, in fondo, si ferma, riflette, ragiona, e tutte le volte vorrebbe urlare come un forsennato, ma riesci sempre a venirne a capo, in qualche modo, rendendoti conto che, in una qualche maniera, ha sempre senso crederci, anche quelle volte in cui la sola cosa sensata che ti viene da fare è quella di lasciare perdere tutto, andartene, mollare tutto e tutti al loro destino e riappropriarti di te stesso, senza pensieri, senza paranoie, senza paure, senza niente di niente.
A volte mi chiedo perché credere al cambiamento della gente, al cambiamento delle cose, delle situazioni, sperando che tutto vada diversamente rispetto a così, e tante e troppe volte non riesco nemmeno a trovare una risposta che mi convinca, e allora lascio che sia il tempo, che sia la gente a darmi le risposte che cerco, sebbene, quasi sempre, il più delle volte, rimango senza una precisa risposta, e le mie riflessioni non fanno altro che restare tali, lasciandosi perdere all’inerzia dei giorni, alle tante cose da pensare, da portare avanti, che, gioco forza, finiscono con il far arrivare in secondo piano il pensiero iniziale.
E così passa il tempo, ed io, di tanto in tanto, al netto di quelle poche certezze che ho, come poche – in generale – sono le certezze che ci da la vita, mi domando “chi me lo faccia fare”, e anche se non voglio, anche se non è precisamente quello che cerco, quello che penso, la risposta devo trovarla, e devo farlo principalmente e soprattutto per me stesso, lasciando che sia il tempo, un giorno, a chiarirmi tutte le idee…