L’ipocrita realtà della gente infelice, costretta ad indossare la maschera del sorriso per celare le lacrime del pianto e la rabbia di una costante frustrazione…
L’ipocrita realtà della gente infelice: intendiamoci, quando dico “ipocrita” non intendo dare certo un’accezione negativa questo termine, anzi! Chi è infelice, talvolta, è costretto ad essere ipocrita, a fingere felicità, bei sorrisi ed occhi allegri anche laddove il pianto vorrebbe fare da eterno protagonista, e sicuramente questo non fa di costoro persone false. No. Fa di costoro persone che stanno soffrendo e che, in qualche modo, tentano di affrontare il mondo indossando una maschera: una maschera sociale, oserei dire, che permetta loro di sentirsi a proprio agio anche all’interno di una società che ti vuole sempre allegro, sempre sorridente, e che ti giudica nel vederti piangere, nel vedere sgorgare le tue lacrime.
Siamo giunti al punto in cui la società ti addita, ti giudica se ti vede piangere, pensa che tu sia depresso, che tu sia strano, e non si rende conto del peso dei tuoi pensieri, del dolore che provi, delle ragioni che ti portano ad essere così triste. Ed ecco che entra in gioco quella maschera: la maschera di una ipocrisia forzata, necessaria per vivere, per andare avanti. Non tutti, infatti, sono così “forti”, rigorosamente tra virgolette, da rendersi conto che nessuno può giudicare i tuoi stati d’animo. Se stai bene, se stai male, se hai voglia di ridere, se hai voglia di piangere, lo sai solo tu e lo decidi solamente tu. La gente, tanto, giudicherà comunque!
E allora, in fondo, non giudichiamo queste persone: indossano una maschera, è vero, ma lo fanno per vivere, lo fanno per andare avanti nella maniera quanto più serena possibile, portandosi addosso un pesante fardello di emozioni, spesso difficili da gestire. Un sorriso, per costoro, può far davvero tanto: non dimentichiamocene!