Ictus scatenato, tre volte su quattro, dagli stili di vita sbagliati. Lo confermano i ricercatori al termine di un recente studio. I dettagli.
Ictus e stili di vita sbagliati: una tremenda accoppiata che, in tre casi su quattro, si rivela assolutamente letale. Lo confermano i ricercatori della Auckland University, al termine di un recente studio che ha dimostrato come tale malattia sia ampiamente prevenibile con stili di vita più sani e più “attenti”.
Già smettere di fumare e fare sport, ad esempio, potrebbero, da soli, salvare la vita, così come, a livello globale, salvare i propri polmoni dall’inquinamento: per chi non lo sapesse, si parla di ictus quando un vaso sanguigno deputato ad irrorare il cranio si occlude, con risultati spesso debilitanti in maniera definitiva, o, al peggio, letali. Basti pensare che delle quindici milioni di persone che, ogni anno, vengono colpite da questa patologia, sei milioni muoiono e cinque milioni restano menomate a vita, con problemi quali perdita della vista, della parola e del movimento.
Gli stessi esperti hanno stilato la top ten dei fattori di rischio, e, nell’ordine, troviamo la pressione alta, il mangiare poca frutta, il sovrappeso e/o l’obesità, una dieta ricca di sodio, il fumo, una dieta povera di verdure, l’inquinamento, una dieta povera di cereali integrali e la glicemia elevata, oltre a sedentarietà, problemi renali e consumo di alcolici.
Gli esperti commentano:
Una scoperta sorprendente di questo studio è l’enorme impatto in termini di anni di disabilità da ictus attribuibile all’inquinamento, specie nei paesi in via di sviluppo. Fumo, dieta scorretta e sedentarietà sono invece alcuni dei principali fattori di rischio a livello globale, suggerendo che l’ictus è una malattia in buona parte causata da stili di vita scorretti. Controllandoli si possono prevenire, quindi, circa i tre quarti degli ictus a livello globale.
Insomma: vale davvero la pena di giocarsi la vita in questo modo? Pensateci la prossima volta che cedete a tentazioni… Poco salutari!